Quanto sono buoni i würstel? Cotti o crudi, da soli, nei rustici o sulla pizza: uno sfizio di estrema bontà. Ma perché sono così economici?
Cosa giustifica il prezzo piuttosto basso dei würstel? Piacciono a grandi e piccoli, sono ampiamente acquistati e consumati in ogni modo, cotti o crudi (a proposito, c’è qualcosa che devi sapere se mangi i würstel crudi), sulla pizza, da soli, all’interno di ricette rustiche, negli hot dog, nei tramezzini o nei piatti freddi. Eppure, nonostante l’ampia richiesta sul mercato, il costo resta competitivo. Questo dovrebbe far sorgere dei dubbi riguardo la qualità del prodotto?
Talvolta interrogarsi su ciò che si mangia porta solo del bene: significa tenere alla propria salute e ad un’alimentazione sana che comporti il numero minore di rischi. Un prezzo troppo basso potrebbe spingere il consumatore a porsi delle domande riguardo la qualità dell’alimento. I würstel, ad esempio, sono celebri per la loro bontà quanto per il costo altamente competitivo. Trattandosi di carne, il loro carattere economico può risultare incongruente. Facciamo chiarezza a riguardo e spieghiamo questa scelta del mercato alimentare.
Würstel, perché il prezzo di vendita è così basso?
Prendiamo in considerazione, ad esempio, il prezzo sullo scaffale Esselunga dei würstel maxi del marchio Smart Esselunga. Dieci pezzi da 100 grammi l’uno per soli 2,59 euro. Il conto è presto fatto: per meno di tre euro è possibile preparare pasti per tutta la famiglia, aggiungendo solo qualche salsa. E’ normale che, davanti tale evidenza, sorgano delle perplessità. Come è possibile produrre e vendere carne a un costo inferiore a quello di due ovetti di cioccolato? Non è tutto: quegli stessi würstel risultano persino più economici del cibo per animali domestici (a proposito, sai cosa c’è dentro le crocchette?). La domanda, a questo punto, non è solo legittima, ma inevitabile: che tipo di carne contiene un prodotto così economico?
Per comprendere il segreto di prezzi tanto bassi bisogna partire dall’ingrediente principale dei würstel di pollo e tacchino: la carne separata meccanicamente. Il termine potrebbe far pensare a un prodotto selezionato con cura, ma la realtà è ben diversa. Si tratta, infatti, di un sottoprodotto ottenuto dalle carcasse degli animali, ovvero da ciò che resta dopo che le parti più pregiate sono state rimosse: petti, ali, cosce e interiora. Quello che rimane, ossa e cartilagini incluse, viene trattato attraverso un processo industriale che lo trasforma in una poltiglia cremosa. Questa poltiglia, che ha perso completamente la struttura delle fibre muscolari, costituisce la base del 90% dei würstel economici.
E’ il caso di immaginare un gigantesco tritacarne in grado di triturare le carcasse e di spingerle, sotto enormi pressioni, in una pressa. È qui che prende forma la carne separata meccanicamente: un materiale senza consistenza che necessita di una serie di aggiunte per diventare appetibile. Sale, aromi artificiali, esaltatori di sapidità come il glutammato monosodico, polifosfati e addensanti sono gli elementi che trasformano questa sostanza in un prodotto commercializzabile. Il colore rosa caratteristico dei würstel, così invitante, è ottenuto grazie al nitrito di sodio, un additivo che contribuisce anche a conservarne la freschezza.
Esselunga, come giustifichiamo il prezzo economico dei würstel Smart
Non è casuale il fatto che i würstel Smart costino meno del cibo per animali. Fino a qualche tempo fa, le carcasse dei polli venivano utilizzate principalmente per produrre alimenti per animali. Oggi, invece, il mercato ha trovato il modo di trasformare questi residui in prodotti destinati al consumo umano. Definire la carne separata meccanicamente un sottoprodotto è quasi un eufemismo, vista la bassa qualità della materia prima e il massiccio uso di additivi necessari per renderla appetibile.
La differenza di prezzo rispetto ad altri würstel di pollo presenti sul mercato, spesso venduti a costi doppi, è spiegabile proprio nelle modalità di produzione. Se alcune aziende evitano di utilizzare pressioni estreme per ottenere il prodotto, altre riducono i costi al minimo sfruttando al massimo le carcasse. In entrambi i casi, ci troviamo di fronte a un cibo ultra-processato che si distingue più per l’uso di additivi e coloranti che per il valore nutrizionale.