Non sopportavo più tutte quelle foglie nel mio giardino. Il vicino non mi veniva incontro e non risolveva il problema dell’invasione. Alla fine ho scoperto che potevo avanzare una denuncia nei suoi confronti…
Litigi tra vicini possono essere dovuti anche a piccole incomprensioni, talvolta risolvibili con poche pacifiche azioni. Eppure, troppo spesso i problemi vengono ingigantiti e costringono a misure più drastiche da adottare per sbarazzarsi di problemi fastidiosi. E’ il caso, ad esempio, dell’invasione della propria porzione di giardino da piante, radici, rami o foglie del vicino. Una situazione simile richiederebbe un minimo sforzo nonché una minima comprensione del disagio in essere: con una semplice azione di potatura o pulizia, si potrebbero evitare problemi più grandi da gestire.
Chi subisce l’invasione delle piante altrui, può arrivare a sporgere denuncia. Una misura più forte rispetto al semplice dialogo e alla richiesta amichevole di risolvere il problema. Davanti all’incomprensione altrui, talvolta, ci ritroviamo costretti ad agire come non avremmo dovuto, inasprendo ancora di più i rapporti col vicinato.
Foglie del vicino nel mio giardino: così ho sporto denuncia
Non è solo una questione di pulizia o di estetica. Il mancato controllo del verde può portare a una responsabilità giuridica, soprattutto se causa danni alla proprietà del vicino. La legge non si limita a considerare le piante come semplici elementi decorativi, ma le inquadra come una possibile fonte di disturbo se non gestite adeguatamente.
Secondo l’articolo 674 del codice penale, il reato di getto pericoloso di cose si può configurare quando una condotta negligente provoca un’invasione reiterata di elementi estranei, come foglie o fiori, nella proprietà altrui. Non è necessario che il responsabile abbia intenzione di arrecare fastidio; ciò che conta è l’effetto concreto del suo comportamento. Se una pianta non curata diventa la causa di continui disagi, come la necessità di ripulire costantemente un’area, il proprietario può essere chiamato a rispondere legalmente.
Non basta sostenere che il vento sia il vero responsabile del fenomeno. Una corretta manutenzione del verde avrebbe potuto ridurre, se non eliminare, il problema. È proprio questa mancanza di attenzione che rende il vicino colpevole di un comportamento potenzialmente illecito. La legge considera anche la reiterazione del danno: se si tratta di un episodio isolato, la situazione difficilmente raggiungerà le aule di un tribunale. Ma quando il fastidio diventa abituale, le possibilità di intervento aumentano.
Non solo fastidio: ho il diritto di tutelarmi contro la negligenza del vicino
Passando dal penale al civile, il discorso si amplia ulteriormente. Anche se il comportamento del vicino non configura un reato, potrebbe comunque essere oggetto di una causa civile. In questo contesto, il giudice ha la facoltà di ordinare interventi specifici, come la potatura degli alberi o l’installazione di misure preventive per evitare ulteriori danni. Non si tratta solo di risarcire il danno già avvenuto, ma di prevenire che la situazione si ripeta.
Le sporgenze delle piante, i rami sconfinanti, le foglie trasportate dal vento non sono soltanto questioni di cortesia. Diventano veri e propri conflitti di proprietà, in cui il giudice può decidere di intervenire per ristabilire un equilibrio. Il diritto di ciascun proprietario di godere della propria casa senza interferenze è un principio fondamentale, e quando questo viene violato, le conseguenze possono essere significative.
È interessante notare come la responsabilità del vicino non si limiti alla cura delle piante sul proprio terreno. Anche i residui lasciati incustoditi, come le foglie cadute, possono rappresentare una condotta illecita se finiscono per essere trasportati nella proprietà altrui. Non impedire che ciò accada equivale, dal punto di vista giuridico, a causare direttamente il danno. Approfondiamo ulteriormente il discorso e capiamo se la legge consente di tagliare di propria iniziativa le piante invadenti del vicino.