Scoperta stupefacente: questa pianta non fa la fotosintesi | Come sopravvive

Una pianta unica nel suo genere. Si tratta di una scoperta davvero incredibile, merito di collaboraione tra più atenei

scoperta pianta che non respira
Biologo – Adobe – Ecoo.it

Una nuova specie di pianta è stata scoperta nelle foreste dell’Asia orientale e meridionale che non fa la fotosintesi clorofilliana. Invece di sostenersi attraverso la fotosintesi, questa pianta rubava il nutrimento da funghi che vivono nel substrato. Di solito le piante collaborano con questi organismi in una simbiosi mutualistica nota come micorriza, ma in questo caso la pianta è un vero e proprio parassita che non dà nulla in cambio mentre preleva le sostanze nutritive dalla rete fungina sottostante.

Un team di ricerca internazionale, guidato da scienziati giapponesi della Graduate School of Science dell’Università di Kobe, ha scoperto e descritto una nuova specie di pianta. I ricercatori hanno lavorato a stretto contatto con colleghi della Scuola di Scienze Agrarie dell’Università di Tohoku, del Giardino Botanico dell’Istituto di Ricerca Forestale di Taiwan, dell’Università di Hokkaido e del Museo di Natura e Storia della prefettura di Miyazaki. Coordinati dal Professor Kenji Suetsugu del Dipartimento di Biologia dell’Università di Kobe, i ricercatori hanno analizzato a fondo le popolazioni della pianta Monotropastrum humile, che fino ad ora si riteneva fosse composta da una sola specie. Questa pianta è la Monotropastrum kirishimense.

Monotropastrum kirishimense, la pianta priva di clorofilla

Grazie a indagini biologiche, morfologiche e fenologiche approfondite, è stato determinato che le popolazioni di questa pianta sono in realtà composte da due specie, con la nuova specie chiamata Monotropastrum kirishimense. Ci sono diverse differenze tra M. humile e M. kirishimense. Ad esempio, M. humile ha fiori completamente bianchi, mentre M. kirishimense ha sepali e petali di un affascinante colore rosato. Inoltre, le radici di M. kirishimense si trovano molto più vicine alla superficie e sono principalmente associate a micorrize del genere Russula, mentre M. humile si lega ad altri funghi. Le micorrize sono concentrate nell’apparato radicale delle piante e permettono alle piante di trasferire nutrimento (acqua, carbonio, azoto, etc.) e segnali chimici ed elettrici attraverso le ife fungine e altre strutture.

Nel terreno delle foreste esiste una vera e propria rete micorrizica, soprannominata “Wood Wide Web” dalla botanica Suzanne Simard, che mette in comunicazione gli organismi della foresta, fornendo loro benefici nutritivi, resistenza e resilienza agli stress ambientali (come ad esempio il nutrimento che arriva alle parti meno produttive della foresta) e difesa contro parassiti e siccità. Questa rete sotterranea è costantemente interconnessa e include anche parassiti come la pianta Monotropastrum kirishimense, che sottrae nutrimento senza offrire nulla in cambio.

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La nuova specie condivide lo stesso insetto impollinatore di M. humile, il bombo Bombus diversus, ma non c’è rischio di ibridazione con l’altra specie perché hanno periodi di fioritura sfalsati. M. kirishimense fiorisce infatti 40 giorni dopo M. humile. Gli scienziati hanno spiegato che queste piante senza clorofilla vivono in foreste secolari, alcune delle quali sono fortemente minacciate dai cambiamenti climatici, dal disboscamento e dall’impatto umano in generale. Pertanto, ritengono che anche le piante del genere Monotropastrum siano a rischio di estinzione. I dettagli della ricerca “Monotropastrum kirishimense (Ericaceae), a new mycoheterotrophic plant from Japan based on multifaceted evidence” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Plant Research.