Al ristorante non possono portarvi l’acqua così: lo dice la legge

L’Istituto Superiore di Sanità spiega su cosa focalizzare l’attenzione quando portano la bottiglia d’acqua al ristorante. Non tutte sono legali

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Acqua (Foto Pixabay)

L’acqua risorsa di vita e sinonimo di purezza. Specialmente in estate, le risorse idriche sono fondamentali per chiunque. Tant’è che la legge stabilisce che un esercizio pubblico, che sia bar o ristorante poco importa, non può sottrarsi dal dare gratuitamente un bicchiere d’acqua a chi lo chiede. Stesso discorso per l’utilizzo del bagno. Da ciò si evince che è considerata uno dei beni fondamentali di sopravvivenza. La carenza d’acqua prolungata, può creare al fisico più danni della carenza di cibo. Intendendosi che entrambe sono nocive. L’idratazione del corpo non solo è la chiave della bellezza, ma anche e soprattutto della salute.

Per cui chi non beve molta acqua dovrebbe correggere i propri comportamenti. Quando si va al ristorante chiedere la bottiglia di acqua è la prima cosa che si fa. Ed in alcuni casi, principalmente per risparmiare, si chiede l’acqua di rubinetto, che generalmente viene portata in una caraffa aperta. Gli anglofoni la chiamano “tap water”. È una pratica piuttosto comune, ma la domanda è: è legale?

Acqua di rubinetto negli esercizi pubblici: cosa dice la legge

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Acqua (Foto Pixabay)

L’acqua di rubinetto al ristorante non potrebbe essere servita. In alcuni esercizi si fa una deroga, ma è contro la legge. Anche l’acqua è un elemento che può essere contaminato, e le norme sulle etichettature sono molto chiare in questo. L’acqua di rubinetto ha componenti che dipendono dalla zona, dall’impianto idrico e da altre sostanze. Di conseguenza non è possibile identificarle. Per legge tutte le acque minerali devono riportare in etichetta se l’acqua è stata trattata, tutte le sostanze e minerali presenti, come ad esempio il sodio, da evitare per chi soffre di pressione alta, ed in quale quantità.

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L’Istituto Superiore di Sanità dichiara chiaramente che “la fornitura di acqua minerale naturale in un pubblico esercizio deve avvenire con una bottiglia chiusa ermeticamente e con l’etichetta riportante tutte le indicazioni di legge”. Di conseguenza questa norma è valida anche per il bicchiere d’acqua al bar insieme al caffè. Ci sono casi in cui l’aqua può essere imbottigliata dal ristorante stesso, come nel caso di quella trattata con o senza aggiunta di Co2.

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L’ISS fa chiarezza anche su questo: “Nel caso in cui le acque potabili siano fornite in caraffe e subiscano dei trattamenti la normativa vigente (art. 13 D.Lgs. n. 181/2003) stabilisce che le acque idonee al consumo umano non preconfezionate, somministrate a consumatori in pubblici esercizi, riportino chiaramente sul contenitore la dicitura di “acqua potabile trattata o acqua potabile trattata e gassata” se l’acqua è stata addizionata di anidride carbonica”. Queste regole devono essere chiare ed in nessun caso si deve generare confusione o ambiguità nel consumatore. L’etichetta ne è il garante.