Nidi in primavera, sai che distruggerli è contro la legge?

Distruggere un nido è una crudeltà terribile. E per fortuna chi dovesse compiere questo gesto commette un reato

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Nido di uccello – Pixabay – Ecoo.it

Il cambiamento climatico sta influenzando le migrazioni e la riproduzione degli uccelli, con conseguenze negative come attività di nidificazione difficili a causa di fenomeni atmosferici estremi. Le attività umane come le potature e la distruzione intenzionale dei nidi aggravano il problema. Sono necessari piccoli accorgimenti come la posa di un’assicella per evitare la caduta dei nidi a terra. Le città devono essere più attente alle esigenze degli uccelli, poiché le mutate tecniche di costruzione e la presenza di nuovi.

La convivenza con gli animali selvatici nelle città è importante per preservare la biodiversità, ma spesso le amministrazioni comunali sono poco attente alla tutela degli animali. È fondamentale stimolare la disponibilità a convivere con gli animali selvatici e rispettare le regole, evitando potature e rimozioni di alberi e cespugli che danneggiano gli animali e forniscono un cattivo esempio ai cittadini.

Distruggere i nidi è reato! Fai attenzione

La salvaguardia dei siti di riproduzione degli animali selvatici dimostra rispetto per il patrimonio comune e danneggiarli costituisce un reato. È necessario perseguire queste azioni, anche con conseguenze legali e amministrative, per proteggere questi siti da potature o distruzioni durante il periodo riproduttivo. In alcuni casi, può essere necessario il sequestro preventivo dei cantieri e delle attrezzature per evitare ulteriori danni alla fauna. Esistono diverse norme nazionali e internazionali che tutelano le specie ornitiche durante il periodo di nidificazione, ed è importante conoscerle per garantire la loro protezione.

Tra le normative internazionali non si possono non citare la Convenzione di Berna e la Direttiva Europea 79/409. La prima riguarda la conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa, è stata recepita in Italia con la legge 503/81. L’articolo 6 della convenzione vieta il prelievo, il danneggiamento e la distruzione dei nidi e degli esemplari protetti, mentre la Direttiva Europea 79/409, all’articolo 5 lettera b), vieta espressamente la distruzione o il danneggiamento dei nidi. È importante conoscere queste normative internazionali per tutelare i siti di riproduzione degli animali selvatici e prevenire i reati contro gli animali. In caso di danneggiamento dei nidi durante il periodo riproduttivo, si può anche ricorrere al sequestro preventivo di cantieri e attrezzature. La protezione dei nidi e dei siti di riproduzione degli animali selvatici dimostra rispetto per un patrimonio importante e collettivo e dovrebbe essere sempre perseguita, con tutte le conseguenze di natura amministrativa e penale che ne derivano.

In Italia, poi, ci sono alcune leggi che condanno questo folle gesto. Infatti la protezione dei siti di riproduzione degli animali selvatici costituisce un segno di rispetto per il patrimonio collettivo e, pertanto, il danneggiamento di tali siti costituisce un reato che dovrebbe essere perseguito in modo adeguato. Per tutelare i siti di riproduzione, è possibile adottare il sequestro preventivo di cantieri e attrezzature, poiché la legge vieta espressamente la distruzione o il danneggiamento dei nidi. La tutela delle varie specie ornitiche durante la nidificazione è garantita da diverse normative nazionali e internazionali, come la Direttiva Europea 79/409, la Convenzione di Berna, la Legge 157/92 e successive integrazioni.
L’articolo 21 lettera o) della Legge 157/92 vieta di distruggere o danneggiare deliberatamente i nidi e le uova, mentre l’articolo 635 del codice penale punisce il danneggiamento di beni altrui, compresa la fauna selvatica, considerata patrimonio indisponibile dello Stato. L’uccisione intenzionale di animali è punita dall’articolo 544 bis del codice penale, che si applica anche nel caso in cui la distruzione del nido comporti la morte di uno o più animali. Infine, l‘articolo 544 ter del codice penale sanziona il maltrattamento di animali, che si verifica se la rimozione o la distruzione dei nidi causa sofferenza agli animali.

È fondamentale rispettare le normative regionali e comunali che vietano la distruzione dei nidi e la messa in pericolo degli animali selvatici. Chi assiste a questi comportamenti ha l’obbligo di segnalarli alle autorità competenti, come i Carabinieri Forestali o la Polizia Locale, al fine di evitare che tali reati vadano oltre. Questo è un gesto di responsabilità civica che contribuisce alla difesa della biodiversità, patrimonio comune di cui ogni cittadino deve sentirsi impegnato a tutelare.