Microplastiche, sono ovunque: non immagini dove sono state trovate | I Test

Uno studio del progetto di biomonitoraggio EcoFoodFertility ha riscontrato la presenza di microplastiche anche nelle urine umane. È la prima volta che accade

cosa sono le microplastiche
Analisi laboratorio – Adobe – Ecoo.it

Le microplastiche sono piccole particelle di plastica con dimensioni inferiori a 5 millimetri di lunghezza. Esse possono derivare da fonti naturali come vulcani e rocce. La maggior parte, però, proviene da fonti antropiche come il degrado dei rifiuti plastici, gli pneumatici, i prodotti cosmetici e le microsfere utilizzate in alcuni detergenti. Le microplastiche possono essere trovate in molte forme e dimensioni, tra cui microsfere, microfibre e frammenti. Queste possono essere facilmente trasportate dall’acqua e dal vento e si possono trovare in ambienti acquatici, sulla terraferma e persino nell’aria. Queste particelle di plastica possono causare danni ambientali e alla salute umana, essendo ingerite da organismi acquatici e potenzialmente entrando nella catena alimentare.

Come detto le microplastiche sono piccole particelle di plastica presenti ovunque sulla Terra, dalle cime delle montagne più alte ai fondali degli oceani. Ma a seguito di un recente studio del progetto di biomonitoraggio EcoFoodFertility, pubblicato su Toxics, ha scoperto che le microplastiche sono presenti anche nei nostri corpi, interessando il sangue, la placenta, il latte materno e, per la prima volta, sono state trovate anche nelle urine. Questa scoperta evidenzia l’ampia diffusione delle microplastiche e la necessità di ulteriori indagini sui loro effetti sulla salute umana.

Microplastiche anche nelle urine: lo studio sorprende tutti

La ricerca sulla presenza delle microplastiche nei nostri corpi è il risultato di una collaborazione tra diverse università e professionisti del settore medico. Il team di ricerca è stato coordinato dalla Professoressa Oriana Motta del Dipartimento di Medicina dell’Università degli Studi di Salerno, dalla Professoressa Elisabetta Giorgini del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche e da Luigi Montano, UroAndologo dell’ASL Salerno, coordinatore di EcoFoodFertility e Presidente della Società Italiana della Riproduzione umana. L’indagine ha evidenziato la presenza delle microplastiche in sangue, placenta, latte materno e urine.

Lo studio sulle microplastiche nei nostri corpi è stato condotto su un campione di sei donatori sani, compresi tra i 16 ei 35 anni, con indici antropometrici nella media e provenienti da diverse aree tra Salerno e l’area Nord di Napoli. Le analisi sono state eseguite alla ricerca di tracce di microplastiche nelle urine dei soggetti. Per garantire che i campioni non fossero contaminati, le Dottoresse Concetta Pironti e Maria Ricciardi hanno creato un ambiente completamente privo di plastica durante le procedure di raccolta dei campioni, utilizzando solo recipienti in vetro.
L’individuazione delle microplastiche nelle urine è stata effettuata utilizzando una tecnica di analisi chiamata microspettroscopia Raman. La Dott.ssa Valentina Notarstefano ha utilizzato questo sofisticato strumento di indagine, già utilizzato in passato per rilevare la presenza di microplastiche in altri campioni come placenta e latte materno. La microspettroscopia Raman è un metodo preciso e affidabile per individuare la presenza di microplastiche in diversi campioni biologici.
Il studio recente ha scoperto la presenza di microplastiche nelle urine di alcuni individui sani. I ricercatori hanno trovato 7 frammenti di materiale polimerico di diverse dimensioni tra i 4 e 15 micron, derivati dalle plastiche più comuni come il polipropilene, polietilene, polivinil cloruro e polivinil acetato. Non è ancora chiaro come queste particelle siano entrate nell’organismo umano, ma si pensa che possano essere dovute a vari fattori come cosmetici, detergenti, cibi o bevande, o anche particelle disperse nell’aria.

In sintesi, le microplastiche sono piccole particelle di plastica di dimensioni inferiori a 5 millimetri, che si trovano ovunque nell’ambiente, dalle cime delle montagne alle profondità degli oceani. Sono state recentemente trovate anche nelle urine umane, il cui origine potrebbe essere dovuta a diverse fonti, come cosmetici, detergenti, cibi o bevande, o anche particelle disperse nell’aria. La loro presenza nei nostri corpi solleva preoccupazioni per gli effetti a lungo termine sulla salute umana, poiché possono essere vettori di altri contaminanti e influire sui processi metabolici.