Mar Adriatico: la scoperta della strada che risale a 7 mila anni fa

Il Mare Adriatico ci regala una straordinaria scoperta archeologica: una strada che risale a circa 7 mila anni fa. Vediamo insieme di cosa si tratta

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Sito archeologico sommerso (Foto Adobe) – Ecoo.it

La ricerca e l’attività archeologica non si ferma mai ed è sempre pronta a rivelare incredibili siti ricchi di conoscenze e informazioni sui popoli del passato. Il fascino di queste straordinarie scoperte è accompagnato dal mistero e dall’interesse specifico della vita che si conduceva nell’antichità. Vere e proprie indagini investigative, corredate da spedizioni e scavi,  ricerche e strumentazioni all’avanguardia. Il mondo dell’archeologia ha dato modo alla comunità scientifica di volgere lo sguardo verso epoche lontane, con preziosi ritrovamenti di reperti importanti, che hanno consentito di analizzare e comprendere ogni tipo di traccia lasciata da chi ci ha preceduto.

L’archeologia moderna consente di avere una visione ampia dell’evoluzione delle società e delle popolazioni di epoche remote, arricchendo il patrimonio culturale. La scoperta, il recupero e la valorizzazione dei siti archeologici è di fondamentale importanza e assume un ruolo sociale anche nel presente. Oggi la strumentazione tecnologica permette l’individuazione e la ricostruzione di realtà ancestrali piene di significati reconditi, in grado di svelare vite passate, educandoci al futuro.

La strada sommersa

La tecnologia ricopre un ruolo fondamentale anche in questa ultima scoperta che emerge dal Mar Adriatico dove, grazie alle immagini satellitari, è stato possibile individuare una intera strada del tutto sommersa e celata da strati di fanghiglia marina. La datazione, ottenuta grazie alle indagini al radiocarbonio, fa ritenere che risalga al 4.900 a.C. quindi a circa 7mila anni fa. Il team dell’Università di Zara, capitanato dal professor Mate Parica, ha riportato alla luce una delle strade più antiche della storia del Mediterraneo.

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Reperto sommerso (Foto Adobe) – Ecoo.it

Le indagini hanno evidenziato che la strada collegava l’isola di Corzula con un antico insediamento preistorico di Soline. La località, risalente all’epoca del Neolitico, sull’isola di Korcula è oggi sommersa ed è oggetto di esplorazioni archeologiche da tempo. Lastre di pietra, sovrapposte e impilate, di una larghezza calcolata in circa quattro metri, posizionate davanti alla costa croata. Un percorso che univa il lembo di terra dell’isola dell‘arcipelago delle Corzulane, al sito di Soline e probabilmente costruita da uomini dell’Età della Pietra riconducibili alla cultura Hvar.

Un sito ricco di reperti

Il sito archeologico di Soline è stato rinvenuto nel 2021 ed ha fatto ritrovare preziosi reperti neolitici. Asce, macine e altre tipologie di strumenti utili alla vita quotidiana dell’epoca preistorica. Una finestra sul mondo così lontano nel tempo che potrà regalare altre meraviglie nascoste. La ricerca infatti prosegue su tutta l’area che si estende intorno all’isola, ritenuta ormai un importante e interessante sito archeologico, con dettagli e tracce di un insediamento neolitico paragonabile a quello di Soline.

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