L’insalata in busta ha una scadenza? Cosa bisogna sapere

Troppo spesso viene sottovalutata l’insalata in busta e la si acquista con poca consapevolezza: in realtà, ha una scadenza di cui tener conto, oltre a non essere l’alternativa più economica

insalata busta scadenza
(Pixabay)

Rispetto al ceppo intero di lettura, l’insalata in busta è più costosa e si ha anche la plastica da dover smaltire. Di solito, tuttavia, è la scelta più compiuta: risulta essere una soluzione rapida e pratica per i propri pasti e aiuta a mangiare verdure anche quando non si ha tempo da dedicare a preparazione e cottura. Addirittura, i sostenitori dell’insalata in busta dichiarano che è utile a non sprecare acqua per il lavaggio.

Sicuramente l’insalata in busta ha numerosi vantaggi. Questo non significa che possa essere acquistata senza la giusta consapevolezza. Ci sono delle accortezze da seguire e delle informazioni di cui è meglio essere al corrente prima di procedere col metterla nel carrello della spesa.

Insalata in busta: tre cose da sapere prima di comprarla

insalata busta scadenza
(Pixabay)

Prima di tutto, c’è da risolvere un dilemma che attanaglia molti consumatori dell’insalata in busta: bisogna lavarla prima del consumo? In realtà, non è scontato: se il prodotto ha bisogno di essere lavato, la confezione deve riportarlo. Normalmente, è pronta per essere mangiata: dopo la raccolta, viene sottoposta ad un trattamento di lavaggio e procedimenti volti a farle mantenere freschezza, qualità e sicurezza igienica. Questo significa che la quantità di microbi presenti sull’insalata non è dannosa per l’organismo e si può tranquillamente evitare di sprecare acqua.

Leggi anche: Ghiaccio nel frigo: come rimuoverlo rapidamente

Altra informazione utile da conoscere è legata alla modalità di conservazione. Quest’ultima è di fondamentale importanza per mantenere la sicurezza del prodotto. Bisogna conservare la busta a basse temperature: non a caso, anche il lavaggio deve avvenire con acqua fredda e il trasporto di questi prodotti avviene con dei refrigeratori.

Per riconoscere un‘insalata conservata nel modo sbagliato e, dunque, non più commestibile, basta far caso a queste caratteristiche: busta gonfia, risultato di processi fermentativi dovuti al proliferare di batteri, presenza di condensa, foglie scure, annerite, avvizzite o attaccate alla busta, cattivo odore.

Leggi anche: Vitello tonnato facile e leggero senza maionese: la ricetta

Infine, per quanto riguarda la data di scadenza dell’insalata in busta, è riportata sulla confezione. E’ possibile consumare il prodotto fino a quel termine. Ovviamente, va considerato il fatto che man mano che ci si avvicina alla data, l’insalata perde qualità e nutrienti. Per questo è preferibile consumarla nel più breve tempo possibile e finire la busta appena aperta, massimo il giorno dopo.