Condizionatori, stretta a Milano per case e negozi: l’avviso

La siccità si è sparsa per tutta la penisola. Il sindaco di Milano, attraverso un’ordinanza comunale, chiede uso moderato dei condizionatori

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Condizionatori (Foto Pixabay)

In Lombardia è stato decretato lo stato di emergenza idrica fino al 30 settembre. Da ciò ne consegue che tutti i cittadini debbano fare la propria parte per contribuire ad arginare l’urgenza. Il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha disposto un’ordinanza comunale per invitare tutti i cittadini a fare la propria parte. Sui social il sindaco annuncia che “l’emergenza persiste e bisogna prendere provvedimenti”. Come si è già visto per la pandemia, gli stati di emergenza sono delle condizioni straordinarie nelle quali le consuetudinarie abitudini di vita possono essere stravolte.

Innanzitutto, chiede Sala, l’ordinanza “invita cittadine e cittadini a ridurre al minimo l’uso di acqua potabile sia di uso domestico che per irrigare prati, giardini privati e pulire terrazzi e cortili”. I consumi domestici e degli uffici sono responsabili di buona parte del sovraccarico di corrente elettrica e del surriscaldamento delle città. In particolare i condizionatori, che gettano aria calda all’esterno delle abitazioni e degli edifici contribuendo a rendere ancora meno respirabile l’aria.

Condizionatori, i limiti suggeriti dall’ordinanza milanese

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Condizionatori (Foto Pixabay)

Nonostante la stretta sull’acqua verranno salvaguardate le risorse idriche pubbliche. Le temperature esterne sono troppo alte per chiudere le fontanelle pubbliche. Tutte le altre fontane verranno chiuse, salvo quelle in prossimità di fauna e necessarie per la salvaguardia del verde metropolitano. Si chiede inoltre di non tenere la temperatura dei condizionatori al di sotto dei 26 gradi, per evitare eventuali blackout, che complicherebbero ulteriormente la qualità della vita della città di Milano.

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“Sempre attraverso i social il sindaco annuncia: “Disporrò, inoltre, le seguenti misure emergenziali: chiusura di tutte le fontane fatte salve quelle dove sia presente fauna e flora e i laghetti/rogge dei parchi cittadini; sospensione dell’irrigazione a spruzzo dei prati e delle aree verdi, eccetto l’irrigazione a goccia che interessa i nuovi impianti di alberi che devono essere preservati”. Salvo le fontanelle, ovviamente.

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Per i cittadini è un suggerimento, anche perché è difficile controllare le case private. Si fa appello al senso civico soggettivo con l’auspicio che sia rimasta una responsabilità individuale verso la collettività. Invece per i negozi e per gli uffici pubblici il suggerimento diventa disposizione, e le temperature non inferiori ai 26 gradi sono obbligatorie. Nel frattempo l’emergenza siccità non rimane un’esclusiva lombarda, ma coinvolge tutto il Paese con conseguenze anche devastanti quali roghi.