Aiuto acqua potabile, arriva la svolta: via alle domande all’Agenzia delle Entrate

Per contrastare l’inquinamento dovuto alla diffusione delle bottiglie di plastica, il Governo ha messo in campo degli aiuti per l’acqua potabile

bonus acqua potabile
Acqua – Adobe – Ecoo.it

Ogni anno, in Italia, si registra l’immissione sul mercato di circa 11 miliardi di bottiglie di plastica (PET) per acque minerali e bevande in confezioni. Tuttavia, più della metà di queste, ovvero circa 7 miliardi, non vengono riciclate e hanno il rischio di finire nell’ambiente e negli oceani, contribuendo in modo significativo all’inquinamento del pianeta. Questo è quanto evidenzia il recente rapporto di Greenpeace sulle bottiglie di plastica in Italia, riguardante produzione, consumo e riciclo.

E proprio per evitare una continua immissione di plastica nel mercato – e di conseguenza all’interno delle case – il Governo Italiano ha deciso di confermare, all’interno nella Legge di Bilancio 2023, il bonus per l’acqua potabile. Un provvedimento pensato con uno scopo: ridurre l’utilizzo dei contenitori per l’acqua ad uso potabile.

Bonus acqua potabile: tutto quello che bisogna sapere

In primis è fondamentale capire cosa comprende questo aiuto che comprende il credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute nello scorso anno per chi ha acquistato e installato tutte quei sostegni che permettono e garantiscono un miglioramento delle qualità delle acque rilasciate dagli acquedotti per il consumo di questo liquido. Si tratta, dunque, dell’installazione, di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento ma anche dei sistemi che rendono l’acqua frizzante tramite l’aggiunta di anidride carbonica.

Il bonus può essere compensato mediante il modulo F24 o, per i contribuenti che non svolgono attività imprenditoriali o lavoro autonomo, può anche essere dichiarato nelle dichiarazioni dei redditi per l’anno in cui è stato effettuato l’acquisto e in quelli successivi fino a quando non venga interamente utilizzato. Il limite massimo delle spese per le quali è possibile ottenere l’agevolazione fiscale è stabilito a 1.000 euro per ogni singola unità immobiliare per i contribuenti individuali e 5.000 euro per ogni immobile destinato all’utilizzo commerciale o istituzionale per imprenditori, professionisti e enti non a scopo di lucro.

L’importo delle spese agevolabili deve essere comunicato all’Agenzia delle Entrate entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui è stata sostenuta la spesa. Questo può essere fatto tramite il servizio online disponibile nella sezione Agevolazioni, sotto Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile, nell’area riservata del sito dell’Agenzia. In alternativa, è possibile inviare la comunicazione tramite un file che rispetti i parametri tecnici indicati nella scheda informativa. Questo file deve essere sottoposto a controlli di conformità tramite il software fornito dall’Agenzia delle Entrate prima di essere inviato. Se non supera i controlli, verrà scartato e la comunicazione non verrà acquisita. Queste informazioni devono essere inviate in formato elettronico all’Enea.