Trento, l’orsa F36 graziata dal Tar. Convalidata la cattura

F36 graziata dal Tar Trento
Orsa F36 (Screenshot da Facebook della LAV – Canva) – Ecoo.it

Le associazioni animaliste da una festeggiano la sentenza, ma non sono d’accordo con la decisione del giudice di far catturare l’orsa F36.

Per fortuna questa volta la storia ha un epilogo non drammatico. Dopo l’uccisione dell’orsa Amarena, fatto che ha scosso tutta la penisola, a ragione gli animalisti ed i cittadini erano preoccupati per le sorti di F36. La politica di Fugatti, Presidente della Provincia autonoma di Trento, è chiaramente di tolleranza zero. Lo ha dimostrato a più riprese. Il presidente leghista gioca la sua campagna elettorale sulla pelle degli orsi e dei lupi.

L’orsa F36 era stata condannata a morte. L’abbattimento del plantigrado era stato confermato. Le associazioni si sono rivolte al Tar che fortunatamente ha sospeso la sentenza di abbattimento. Allo stesso tempo però ne ha validato la cattura. Le associazioni non comprendono bene questa decisione. Dichiarano che F36 non è un’orsa pericolosa, e lo ha dimostrato. la sua cattura potrebbe mettere in serio pericolo la vita del cucciolo.

Perché F36 è stata condannata

Il processo contro l’orsa F36 si è svolto senza che l’animale potesse difendersi. La legge dell’uomo vale più della legge della natura a quanto pare. F36 stava beatamente dormendo con il suo cucciolo su un sentiero nel bosco della provincia di Trento. Quando due giovani cacciatori hanno visto i due plantigradi sul loro tragitto ed hanno pensato bene che urlare potesse essere il modo migliore per spaventarli e mandarli via.

Mentre la reazione è stata diversa. F36, terrorizzata, ha temuto per la sua incolumità ed ha iniziato a correre verso i due giovani cacciatori. Uno di loro è scappato a ritroso verso il sentiero da cui veniva, l’altro si è arrampicato su una pianta. Forse non molte persone sanno che l’orso, nonostante la sua stazza, è un mammifero molto agile, capace di correre velocemente e di arrampicarsi con molta facilità.

F36 ha dato una zampata al ragazzo che si era arrampicato sulla pianta ed è andata via. Il giovane si è incrinato una costola. L’orsa è stata immediatamente messa all’indice, e ricercata come la most wanted del paese. Il presidente della provincia non ha perso la gustosa occasione per ribadire le sue posizioni e segnare un punto a suo favore. Solo che fortunatamente non è l’unico a poter decidere della vita e della morte degli animali selvatici.

Il falso attacco

Quello che ha maggiormente scioccato e colpito nella condanna a morte di F36 – che fortunatamente oggi è stata sospesa – è che dalla ricostruzione dei fatti si era chiaramente parlato di falso attacco. Si considera attacco da parte dell’orsa quando c’è chiaro intento di aggredire o uccidere. Mentre invece F36 ed il suo cucciolo stavano beatamente dormendo.

Se l’orsa avesse voluto, avrebbe potuto uccidere senza problemi il ragazzo caduto dalla piante. Ed invece no. Ha voluto dargli ‘una lezione’. E per questo è stata condannata. Ora la sentenza è stata sospesa, ma sul suo capo pesano ancora delle accuse, tanto che verrà catturata. F36 e innocente ed innocua, perché deve essere sottratta al suo habitat ed al suo cucciolo?