Funghi pioppini: a cosa fanno bene e come pulirli prima di cucinarli

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Funghi pioppini (Foto da Wikipedia) – Ecoo.it

Con l’autunno in arrivo la nostra voglia di funghi torna a farsi sentire, tra questi i funghi pioppini, dalle numerose proprietà e facili da pulire.

Lo sterminato mondo dei funghi affascina l’uomo ormai da millenni: pensiamo che ad oggi le specie conosciute sono oltre 700mila, alcune delle quali commestibili e altre altamente tossiche per gli organismi viventi, compreso l’uomo. Quello che è noto come il fungo più pericoloso al mondo prende il nome di amanita falloide ed è meglio conosciuto come cappello della morte. Basti pensare che ingerire anche un solo pezzettino di questo fungo potrebbe provocare insufficienza renale ed epatica, portando addirittura alla morte.

Funghi pioppini: i più antichi mai coltivati

Fortunatamente, tra i tanti funghi pericolosi per la nostra salute, ne esistono anche molti commestibili, facili da riconoscere e dalle innumerevoli proprietà benefiche. Uno di questi è sicuramente il pioppino, un fungo che si presta molto bene alla coltivazione e che apporta numerosi benefici. Il pioppino è coltivato sin dai tempi dei Romani, quando Plinio il Vecchio ne decantava le proprietà e i metodi di coltivazione nella sua opera botanica Naturalis Historia.

I funghi pioppini si riconoscono principalmente a causa del cappello, di forma convessa e particolarmente tondeggiante. Di colore scuro, in alcuni casi può presentare capello che si schiarisce, inoltre crescendo esso può appiattirsi fino a passare da semisferico a quasi piano. Ha un odore che ricorda in qualche modo il lievito o il legno vecchio, mentre il sapore è delicato e molto aromatico.

Proprietà e preparazioni: come trattare i pioppini

Anche per questa ragione i funghi pioppini sono particolarmente apprezzati nella nostra cucina, soprattutto per preparare pietanze autunnali come primi o secondi di carne. Una delle preparazioni più comuni è quella della trifolatura: i pioppini, una volta puliti, vengono cotti con olio, aglio, peperoncino e prezzemolo, per poi condire pasta all’uovo o accompagnare arrosti di manzo o maiale.

Un altro metodo di preparazione è quello dell’essiccatura: in questo caso si lasciano i funghi ad asciugare al sole o in appositi essiccatori, per poi reidratarli immergendoli in acqua prima dell’uso. Questo metodo permette di conservare i funghi molto a lungo, conservandone le proprietà. Tra queste si annoverano quelle antiossidanti, quelle antibiotiche e quelle preventive dei tumori, grazie alla presenza di selenio.