Test Covid anche ai pesci pescati: dove sta accadendo

La pandemia Covid-19 non è ancora terminata. La curva dei contagi, nelle ultime ore, è risalita. E i tamponi ora vengono fatti anche ai pesci pescati

tampone covid ai pesci
Tampone Covid-19 (Foto Adobe)

Sebbene l’ora più buia della pandemia Covid-19 sembra essere passata, la curva dei contagi sembra però non volersi abbassare. Anzi, nelle nelle ultime ore, questa è leggermente in risalita. Nulla rispetto a quanto vissuto nel 2020, ma qualche campanello continua a suonare.

Come è noto in molti Paesi le restrizioni sono state allentate. La mascherina sembra essere, in un lontano ricordo. In Italia per accedere in alcuni luoghi (ospedali, ASL,) o mezzi è ancora richiesta. C’è chi urla ancora alla dittatura sanitaria. Ma le leggi italiane sono molto più soft rispetto a quelle che sta applicando la Cina negli ultimi mesi.

Test Covid anche per i pesci pescati

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Pescatori mentre scaricano tonno

Come è noto la Cina negli mesi ha applicato una politica di “tolleranza zero“. Chi arriva in Cina è costretto a passare, ad esempio, una lunga quarantena in hotel senza poter aver contatti con l’esterno. Ma se questo può essere in qualche modo tollerato, l’ultima regola imposta da Pechino è davvero strana: le autorità cinesi hanno dato inizio a una campagna di test Covid sui pesci di mare pescati.

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A dare la notizia è stata l’Assessorato alla salute della città portuale di Xiamen. Un portavoce della località a sud della Cina ha dichiarato, senza mezzi giri di parole che tutto quello che viene pescato deve essere testato. Parole che hanno confermato l’avvio di questa campagna che coinvolgerà oltre ai pesci pescati, anche i pescatori di rientrano al porto.

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Sui social girano molti video sui tamponi che vengono effettuati al pescato che arriva al porto di Xiamen. E non mancano i commenti e le domande sotto i post. Su tutti il grande interrogativo riguarda cosa succede in caso di pesci positivi al tampone. E, soprattutto, se vengono mandati nei centri di quarantena diffusi in tutta la Cina.

Ma c’è poca ironia da fare perché nella stessa città di Xiamen 5 milioni di persone, in modo non volontario, si sono sottoposti al test di massa a seguito della positività di una quarantina di persone. A spingere l’amministrazione di Jimei, il distretto di Xiamen, una direttiva in cui venivano denunciato il rischio di traffico illegale con pescatori stranieri. Così il Governo di Pechino ha obbligato tutti i pescatori e al loro pescato a sottoporsi al tampone. Naturalmente gli anche gli scienziati si sono espressi sul fatto, dichiarando molto scettici sul fatto che il Covid possa essere trasmesso attraverso i pesci.