Spot Regina, perché nasce dibattito sulla proposta pubblicizzata

A quanto pare lo spot dei rotoloni Regina torna indietro nel tempo. Mentre si cerca di demolire la cultura del monouso esso la rinforza

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Pubblicità (Screenshot Youtube) – Ecoo.it

Il monouso dovrebbe sparire dalla cultura europea, o meglio detto, Occidentale. A dirlo non sono solo gli ambientalisti, ma anche scienziati e medici. L’inquinamento da rifiuti comincia ad assumere dimensioni preoccupanti, e neanche il biodegradabile è rassicurante. L’unica soluzione è l’economia circolare ed il riciclo dei rifiuti, non la destinazione della pattumiera. Ed invece lo spot dei rotoloni Regina viaggia in senso contrario. E questo ha destato e sollevato non poche polemiche. Anche perché una cosa è non riuscire a vietare il consumo del monouso, un’altra è implementare nuove forme di spreco, e pubblicizzarle anche.

Per questo è stato puntato il dito sullo spot. Contemporaneamente si fa una fatica enorme a tentare di ripristinare stoviglie e tovaglioli non monouso. E lo spot vuole sostituire anche gli asciugamani di stoffa con i monouso. Questo non è solo antietico, ma molti lo chiamano proprio greenwashing. Anche se in realtà sarebbe un’altra cosa.

Lo spot incriminato: cosa pubblicizza la Regina

Il testo dello spot recita più o meno questo: “Con lo strofinaccio ti asciughi le mani e lo sporchi, lo lavi, lo stiri lo riponi; lo risporchi, lo rilavi, lo ristiri…”. A parte il fatto che non si sa chi stiri gli strofinacci da cucina, ma in ogni caso pensare di sostituirli con panni monouso non è davvero etico in questo momento storico. Oltretutto i messaggi non sono solo eco – distorsivi, ma anche poco etici, dato che esaltano l’uomo con la lavatrice vuota il cui unico obiettivo nella vita sembrerebbe essere il divano e faticare il meno possibile.

È un caso di greenwashing?

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Greenwashing (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Dove per greenwashing si intende semplicemente la veste green delle multinazionali che esse indossano per carpire una fetta di mercato decisamente in ascesa. Ma che poi all’atto pratico, durante i meccanismi produttivi e nelle altre fasi, dimenticano quel principio di sostenibilità in virtù del profitto. La Regina ha dichiarato: “Dal 2019, la carta igienica Rotoloni Regina è presente sugli scaffali della grande distribuzione italiana anche in versione “Eco” con packaging in carta kraft – materiale di origine vegetale e quindi rinnovabile e facilmente riciclabile – al posto del classico polietilene. I Rotoloni Regina Eco sono inoltre prodotti impiegando esclusivamente energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, generata presso gli stabilimenti Sofidel. La nuova linea di prodotto, che si aggiunge alla gamma tradizionale, rappresenta uno dei contributi del Gruppo Sofidel a favore della sostenibilità ambientale, e si caratterizza per la stessa qualità che gli italiani hanno imparato ad amare nel corso del tempo”. Unendo questa dichiarazione allo spot, il risultato è piuttosto semplice.