Ritrovano un corpo all’interno di un albero: ma il mistero ancora oggi non è risolto

Qualcuno ha trovato un cadavere dentro un albero, un esemplare di olmo. Un mistero che dura da quasi 100 anni ma che ora ha almeno un volto

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La scritta che nomina di Bella (foto da YT Gufo Saggio – Canva) – ecoo.it

I passi avanti fatti dalla scienza, e anche dalla scienza applicata all’analisi forense, sono indiscutibili. A distanza di anni è possibile rintracciare parti di DNA su cadaveri decomposti e dare loro un nome, un cognome e soprattutto un po’ di pace scoprendo che cosa è successo loro. Ma esiste almeno ancora un mistero che lega un nome ad un albero che si trova all’interno di una proprietà privata.

Un mistero in cui il nome della possibile vittima è stato scritto con il gesso per strada quando qualcuno ha cominciato a chiedere a tutti “Chi ha messo Bella nell’olmo?”. E la domanda rimane ancora senza risposta: chi ha messo la donna chiamata Bella all’interno del tronco cavo di questo olmo?

Un mistero tra spie e magia nera, la donna nell’albero

Il ritrovamento di un corpo che è stato poi identificato come appartenente a un soggetto di genere femminile risale all’aprile del 1943 quando l’Inghilterra era in piena Seconda Guerra Mondiale, colpita a più riprese dalla Luftwaffe tedesca che cercava così di piegare il nemico britannico. Un gruppo di quattro ragazzini entra di nascosto all’interno di una tenuta principesca nella zona del Worcestershire per mettere qualcosa in tavola razziando i nidi degli uccelli presenti sugli alberi della tenuta di Hagley Woods. Girando per il parco di Hagley Woods, i ragazzi si rendono conto che in alto in un albero quello che sembra un uovo all’interno di un nido in realtà è il teschio di un essere umano.

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Il teschio usato per la ricostruzione (foto da FB Unidentified And Missing People – Canva) – ecoo.it

Nel racconto fornito poi da uno dei bambini, il quindicenne Bob Farmer, il teschio appariva come decomposto ma con ancora un pezzetto di pelle attaccata alla fronte e alcuni capelli scarmigliati che resistevano. Ma il corpo sarebbe potuto rimanere lì a lungo se non fosse stato scoperto da dei bambini che nonostante avessero giurato di non parlare, alla fine hanno ceduto. Il primo a parare però non fu Bob ma Tommy Willets, che all’epoca era il più piccolo del gruppo e di anni ne aveva tredici. Tommy decise di raccontare tutto ai genitori che ovviamente allertarono la polizia e fu così fatta la scoperta dei resti di una donna, morta probabilmente 18 mesi prima del ritrovamento, e infilata nel tronco cavo dell’olmo di Hagley Woods. Qui si apre una vicenda che rimane per molta parte senza risposte. Un indizio su quello che forse era il nome di questa donna, che è stata ritrovata senza una mano e con un pezzo di taffetà rosa infilato in bocca, è arrivato poco dopo quando qualcuno con un gessetto bianco ha iniziato a chiedere a gran voce che qualcuno spiegasse che cosa fosse successo a Bella. Il mistero di che cosa possa essere successo a questa donna rimane ancora uno dei casi insoluti della polizia inglese.

Bella ha un volto ora, grazie alla scienza

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Bella (foto da FB Unidentified And Missing People – Canva) – ecoo.it

Come accennato in apertura, la scienza forense ha fatto grandissimi passi avanti che permettono di ricostruire gli scenari e gli ultimi istanti di vita di persone morte anche a distanza di anni se non di secoli. Dato che il mistero della morte di Bella, che qualcuno racconta fosse in realtà una spia di origine probabilmente danese o tedesca, rimane insoluto anche per quello che riguarda la reale identità della donna, c’è chi ora spera che la ricostruzione del volto fatta dalla esperta di antropologia forense Carolyn Wilkinson, che ha contribuito per esempio a ricostruire anche il volto di Re Riccardo III, possa in qualche modo accendere la lampadina nella memoria di qualcuno che magari, senza saperlo, ha conosciuto la misteriosa donna dentro l’albero e può almeno chiarire il suo nome reale.