Naufragio di Cutro, il mare restituisce un’altra vittima

Sale il numero delle vittime causate dal terribile naufragio di Cutro. A trovare il corpo il reparto Quad dei Vigili del Fuoco

corpo bambino naufragio cutro
Guardia Costiera – Adobe – Ecoo.it

Secondo quanto segnalato da Frontex, durante i primi due mesi del 2023, le autorità nazionali hanno riferito un aumento del numero di attraversamenti irregolari delle frontiere Ue, che è salito a 28.130. Tuttavia, questo numero è più o meno in linea con quello del medesimo periodo dell’anno precedente. La rotta del Mediterraneo centrale rimane la più trafficata e costituisce il 40% degli attraversamenti irregolari delle frontiere Ue.

Durante i primi due mesi del 2023, si sono registrati 11.951 arrivi attraverso questa rotta, che rappresenta un incremento del 119% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La rotta dei Balcani occidentali segue per flusso con 8394 arrivi, tuttavia. Un numero in diminuzione del 28% rispetto ai mesi di gennaio e febbraio del 2022. Ma nonostante ciò, la scorsa settimana si è verificata una vera e propria tragedia.

Naufragio di Cutro: sale il numero delle vittime

corpo bambino 5 anni trovato a cutro
Migranti – Adobe – Ecoo.it

Questa mattina, gli operatori Quad dei vigili del fuoco, impegnati nelle ricerche sulla spiaggia, hanno scoperto un nuovo corpo. Immediatamente sono stati chiamati i soccorritori acquatici per recuperarlo. Si tratta  di un bambino di circa 5 anni è stato trovato senza vita in acqua. La vittima è stata identificata come la 73ma persona deceduta nel naufragio, tra cui 29 minori e 20 bambini di età compresa tra 0 e 12 anni.

Intanto arrivano delle nuove informazioni su quanto successo la sera del 26 febbraio, in cui si evidenzia un problema – piuttosto importante – di comunicazione. Infatti il centro di coordinamento di ricerca e soccorso della Guardia costiera (MRCC) ha confermato di aver ricevuto una segnalazione di Frontex riguardo a un’ “imbarcazione sospetta” alle 23:03, secondo quanto riportato da Repubblica.

Mezz’ora dopo, alle 23:34, MRCC ha contattato l’Autorità marittima di Reggio Calabria inoltrando la mail di Frontex, indicando che non erano presenti elementi riconducibili al fenomeno migratorio e descrivendo la barca come di medie dimensioni, con una sola persona visibile a bordo e la possibilità che altre si trovassero sottocoperta, con rotta 296 gradi a 6 nodi.

Nella “red room” della Guardia costiera, è stato discusso cosa potesse essere quella barca che procedeva a 40 miglia dalle coste calabresi, con una risposta termica significativa e priva di attrezzatura di salvataggio visibile e boccaporti aperti. La relazione menzionava anche un flusso di chiamate dalla barca verso la Turchia, evidenziato dall’aereo Eagle 1 di Frontex in quanto la rotta dalla Turchia porta verso la Calabria.

Successivamente, è avvenuta l’uscita della Guardia di finanza e il rientro delle due imbarcazioni, fino alla prima segnalazione di allarme alle 4 del mattino di quella stessa imbarcazione con 180 persone a bordo, per la quale 5 ore prima non si erano evidenziati elementi riconducibili al fenomeno migratorio.