Medusa: cosa non fare mai in caso di puntura

Profumo di estate in Italia. Le temperature si alzano, giugno si avvicina, e c’è già chi sogna di tuffarsi spensierato dopo un anno intenso per godersi un po’ di ferie. Del resto quale toccasana migliore dopo due anni di pandemia anche se, purtroppo, ancora non ne siamo completamente fuori. Tuttavia il caldo è favorevole in tal senso e permette di dimenticare un po’ l’insidia, ma sottovalutarla troppo.

Detto questo, se il virus può essere una minaccia in spiaggia, attenzione anche ai pericoli in acqua. Uno in particolare: le meduse. Apparentemente innocue, tale creature rovinano ogni anno l’estate di molte persone che si ritrovano in spiacevoli situazioni ma senza nemmeno volerlo. Una puntura non è letale a meno che non si è allergici e parliamo di esemplari comuni tipici dei nostri mari, ma è parecchio dolorosa e porta non poche noie tra cui spesso anche una visita al pronto soccorso.

Meduse, cose da non fare in caso di puntura 

Medusa
Medusa (Foto Adobe)

Ciò che può peggiorare la situazione, inoltre, sono anche una serie di errori fatti in buona fede. Tecniche adoperate con la convinzione di far bene quando, in realtà, non fanno altro che peggiorare la situazione. Un esempio? Sfregare la zona in cui è avvenuto il contatto con l’organismo marino. Il motivo è semplice: piuttosto che alleviare il dolore, finirebbe soltanto col peggiorare la flogosi già in essere.

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Altro errore da evitare è versare acqua dolce sulla parte dolente: qualcuno potrebbe credere che l’acqua senza sale potrebbe favorire soprattutto se fresca, ma finirebbe soltanto col favorire la rottura delle vescicole con un peggiorando il quadro. Guai inoltre a utilizzare alcool o urina come spesso qualcuno suggerisce: oltre al dolore che ne verrebbe, potrebbe causare un peggioramento grave che permetterebbe l’addentrarsi della neurotossina all’interno del corpo.

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Ciò che è consigliabile, invece, è applicare del ghiaccio sulla zona anche se non a strettissimo contatto, dell’acqua salata e pomata al cortisone. Si consiglia a prescindere un controllo in ospedale per sicurezza. Se i sintomi diminuiscono è possibile anche tornare a casa monitorando la situazione nelle ore successive, ma in caso di nuovi fastidi o malesseri bisognerebbe recarsi subito presso una struttura medica.