Taxi e monopattini elettrici, un connubio firmato da Free Now e Voi

Arriva anche in Italia la partnership strategica tra Voi e Free Now nel segno della mobilità sostenibile e dell’intermodalità. Una proposta di diversi mezzi di trasporto sulla stessa piattaforma, operata direttamente dai big player. La app è quella dei taxi di Free Now e gli altri servizi sono i monopattini elettrici della svedese Voi.

Uno strano “matrimonio” tra le auto bianche, considerate il simbolo della resistenza alla nuova mobilità green milanese fatta di corsie “bike lane” e Ztl, e i monopattini elettrici, icona di una mobilità alternativa, sì, amica del verde, anche se ancora un po’ anarchica.

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Ma grazie a questa collaborazione, Free Now sarà in grado di esprimere ancora di più quella libertà insita nello stesso nome del brand. Libertà di movimento e di scegliere il mezzo di mobilità che è più adeguato alle esigenze del cittadino, potendo usufruire dell’intera esperienza di viaggio, dalla prenotazione al pagamento del servizio, direttamente attraverso un’unica app.

Free Now, una flotta a zero emissioni entro il 2030

Insieme all’elettrificazione della flotta taxi, l’integrazione di servizi 100% sostenibili, come Voi, è un cardine essenziale del programma di Free Now “Move To Net-Zero”, il piano che permetterà all’azienda di offrire una flotta 100% a zero emissioni entro il 2030.

La missione di Voi è quella di fornire una soluzione di micro-mobilità sostenibile e inclusiva, che permetta alle persone di muoversi liberamente e al tempo stesso aiutare le città a raggiungere l’obiettivo climatico per il 2030. Da gennaio del 2020, Voi è un’azienda totalmente carbon-neutral e ha adottato gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite come quadro guida, oltre a stabilire un programma chiaro per la riduzione e la compensazione delle emissioni.

La nostra scommessa è la sfida dell’integrazione — spiega il country manager di free Now Andrea Galla — per offrire agli utenti la miglior modalità di spostamento in base alle diverse necessità. Il processo sarà lungo, ma il mercato non si può lasciare scoperto”.