Cotton fioc pericolosi per le orecchie: i motivi

I cotton fioc sono utilizzati per rimuovere il cerume dalle orecchie, ma possono essere molto pericolosi. Anche se diffusissimi sul mercato, sono uno strumento per l’igiene personale sconsigliato dai medici. La loro composizione è di filamenti di cotone e plastica. Vengono anche chiamati bastoncini per le orecchie. In Oriente tradizionalmente la pulizia avviene con un bastoncino metallico alla cui stremità c’è del cotone.

La sua larghezza e spessore consente di non inserire lo strumento troppo in fondo nel padiglione. In alternativa, sono utilizzati degli oli ayurvedici che oltre la pulizia servono anche a disinfettare il padiglione auricolare, ricettacolo di germi e batteri quando si inserisce un dito nell’orecchio o un bastoncino per la pulizia. Da noi in Occidente si può sostituire l’olio ayurvedico con olio d’oliva, preferibilmente tiepido. In questo modo la fuoriuscita del cerume viene agevolata dalla presenza della sostanza oleosa.

Cotton fioc, i danni ambientali ed alla salute delle orecchie

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Cotton fioc (Foto Pixabay)

Come premessa è doveroso dire che il padiglione auricolare è autopulente, e spinge il cerume verso l’esterno naturalmente. Di conseguenza, è efficace la pulizia con acqua ed un asciugamano per non lasciare umido l’orecchio. Si può anche utilizzare un fazzoletto di carta. Ma il cotton fioc va per la maggiore. E’ molto semplice e rapido da utilizzare. Tuttavia è dannoso. Ormai tutti gli otorino-laringoiatri ne sconsigliano l’utilizzo. Prima di tutto per i bambini, che inconsapevolmente potrebbero crearsi dei danni al timpano. Al massimo si può usare il cotton fioc per il padiglione auricolare esterno.

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In secondo luogo l’immissione del bastoncino nell’orecchio comporta anche l’inserimento di germi e batteri che possono provocare infiammazioni o infezioni. Per cui il lavaggio semplice dell’orecchio è la soluzione più indicata. Ed anche l’ambiente ringrazia. Infatti, nonostante ora i cotton fioc in commercio siano biodegradabili, la loro produzione emette una notevole quantità di Co2, che contribuisce alla crisi climatica. Inoltre diversi studi stanno sempre più confermando che la plastica biodegradabile non è così innocua: anch’essa impiega un tempo enorme a degradarsi. La plastica canonica è stimata intorno ai 500 anni, quella biodegradabile ancora non si sa.