Questo piatto tipico può trasmettere il verme solitario

Capita a tutti di avere un amico che a tavola si ingozza come se non ci fosse un domani. Una persona che, nonostante si sia mangiata tutte le portate sul menù ha la fortuna, perché questa è, di rimanere pienamente in forma.

Li riconoscete facilmente. Sono quelli che a fine pasto si bevono un caffè con il dolcificante. Persone che quando le vediamo deglutire la qualunque chiediamo banalmentema hai il verme solitario?“. Ma che cos’è il verme solitario? E cosa comporta?

Verme solitario il rischio di contagio è molto alto

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Il verme solitario (foto da Pinterest)

Il verme solitario è la comune nomenclatura di alcuni vermi platelminti parassiti dell’uomo i cui nomi sono Taenia solium, la Taenia saginata e il Diphyllobotrium latum.

Ognuna di queste si trova in un determinato animale. La prima ad esempio nel maiale, la seconda nei bovini e la terza nei pesci. Prodotti che consumiamo davvero quotidianamente. Questi animali, nel nutrirsi, ingeriscono le uova dalla quali si sviluppano le larve che poi vengono consumati dall’uomo

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Quando l’essere umano mangia le carni di questi animali deve assolutamente assicurarsi che queste siano cotte a sufficienza. Altrimenti il rischio è molto alto perché, qualora le larve dovessero raggiungere l’intestino, questi si fissano sui tessuti grazie agli uncini che hanno.

Una volta appesi le larve iniziano lo sviluppo. Ovvero la generazione di segmenti, chiamati proglottidi, uniti l’un all’altro. Queste unioni danno poi vita a un verme a forma di nastro lungo parecchi metri.

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Ogni proglottide poi, ha un proprio apparato sessuale e questo vuol dire che produce uova. Queste di norma vengono eliminate con le feci, ma in condizioni di scarsa igiene possono continuare a diffondersi continuando ad alimentare il ciclo vitale.

Chi dovesse essere colpito dal verme solitario, di norma, ha i seguenti sintomi: forte appetito che non si placano, senso di debolezza, diarrea alternata a stitichezza, dolori addominali, nausea e vomito

Il verme solitario, grazie alla medicina, è facilmente curabile: basta assumere medicine specifiche. La completa guarigione avverrà però solo quando verrà eliminata la testa (chiamata scolice) della tenia.