Beluga nella Senna, ecco come è morto davvero: triste retroscena

Nei giorni scorsi un beluga aveva risalito la Senna e ne era rimasto intrappolato. Nonostante le operazioni di salvataggio l’animale è morto

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Beluga (Foto di Brigitte Werner da Pixabay)

Qualche giorno i parigini si sono svegliati con una sorpresa nella Senna: un beluga. Si tratta di un cetaceo un cetaceo bianco della famiglia dei Monodontidi, presente in Alaska, Groenlandia, Canada e Russia. Nazioni caratterizzate dalla presenza di mare e correnti freddi. Tutto quello che è un fiume, quale la Senna, non è.

Il beluga si era ritrovato nelle ville lumière per sbaglio: si era smarrito e nuotando verso Sud ha imboccato il delta della Senna. In pochi giorni il cetaceo era diventato la mascotte di Parigi, sebbene non mancava la grande preoccupazione sulle sue condizioni di salute. E proprio per questo motivo che un’equipe veterinaria si è messa subito all’opera per capire le sue condizioni di salute, e per trasportarlo in un bacino di acqua salata. Purtroppo però durante l’operazione qualcosa non è andato come previsto.

Beluga nella Senna, ecco come è morto 

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Beluga (Foto Adobe)

Tutti speravano in un finale a lieto fine come in “Free Willy”, dove l’orca protagonista della pellicola dopo mille peripezie si salvava, ma per il beluga il finale è stato completamente diverso. Infatti l’altra notte il cetaceo, lungo 4 metri per 800 kg di peso, è stato sollevato in un’operazione di salvataggio che ha coinvolto 24 sommozzatori e soccorritori.

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Lo scopo dell’operazione era di quello metterlo in rete, agganciata a una gru, estrarlo e trasportarlo in una vasca d’acqua salata verso il mare. Prima però del trasferimento, l’animale è stato collocato su una chiatta così che un team composto da venti veterinari potesse prestargli le prime cure. Ma soprattutto verificare le sue condizioni di salute.

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Il beluga, secondo quanto riportato da Isabelle Brasseur del team di Marineland inviato per assistere al salvataggio, insieme alla Ong Sea Shepherd France, ha dichiarato che è apparso “indebolito e stressato“. Una situazione che avrebbe reso il trasferimento rischioso, ma essenziale per salvarlo. Per questo motivo, il gruppo di veterinari ha deciso di sottoporlo all’eutanasia. Una dolce morte per il cetaceo che aveva fatto innamorare e sperare il mondo intero.