Vesuvio, quando potrebbe esserci la prossima esplosione?

A seguito dell’ultima incredibile scoperta fatta a Pompei, in molti si chiedono quando potrebbe avvenire la prossima esplosione del Vesuvio

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Il cono del Vesuvio (Foto Adobe Stock)

Nelle ultime settimane all’interno degli scavi di Pompei è stata ritrovata una tartaruga sotto il pavimento di una bottega di via dell’Abbondanza. L’animale era a mezzo metro di profondità per deporre il suo uovo. La bottega, che demolita e annessa alle Terme Stabiane, fu distrutta dal terribile terremoto del 62 d.C.

Ma l’incredibile scoperta ha riacceso le luci sugli scavi della cittadina campana sorta alle pendici del Vesuvio, che 79 d.C distrusse completamente la città e fu descritta da Plinio il Giovane, esplosione dove morì anche lo zio Plinio il Vecchio. Poi, per tantissimi secoli, il Vesuvio ha avuto altre eruttazioni meno gravi fino a quella del marzo 1944. Ma oggi in molti si chiedono quanto questo vulcano si farà risentire.

Le previsioni sulla prossima eruzione del Vesuvio

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Il Vesuvio visto dal mare (Foto Adobe Stock)

Il Vesuvio è uno dei vulcani più pericolosi d’Europa e, per questo motivo, è costantemente sotto controllo. Una precauzione fondamentale per capire e avvisare la popolazione qualora si dovesse improvvisamente risvegliare. Ma in molti continuano a chiedersi quando ci sarà, e quanto sarà devastante, la prossima colata del Vesuvio.

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Secondo quanto riportato da uno studio, pubblicato su Science Advances, dal Politecnico di Zurigo la prossima eruzione sarà in un intervallo di mille anni da quella del 1944 senza ovviamente un periodo di riferimento certo. Sull’argomento è intervenuta anche la vulcanologa Lucia Pappalardo dell’Osservatorio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). L’esperta sottolinea e ricorda come le implicazioni dello studio potrebbe essere lette in maniera diversa e aggiunge che “i nuovi dati non chiudono il dibattito e la questione resta aperta“.

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A coordinare la ricerca due ricercatore del Politecnico di Zurigo J”rn-Frederik Wotzlaw e Olivier Bachmann.  Ma anche la collaborazione anche della dottoressa Francesca Forni dell’Università di Milano, e il dottore Robero Sulpizio del CNR. Tutti i ricercatori hanno studiano le quattro eruzioni più violente del Vesuvio negli ultimi 10.000 anni. Ovvero quella delle pomici di Mercato di 9.000 anni fa, quella di Avellino di 3.950 anni fa, quella della distruzione di Pompei e Ercolano del 79 d.C e quella di Pollena del 472 d.C. Le prime tre sono state eruzioni pliniane, ovvero fortemente esplosive, l’ultima invece subpliniano, confrontabile quella recente nelle Tonga. Lo scenario peggiore secondo i ricercatori è quella di Avellino.