Nel torrente in secca moria di pesci, scattano i controlli

migliaia pesci morti Firenze
Un pesce morto (Canva) – Ecoo.it

Allarme della Protezione Civile, migliaia di pesci morti nel torrente Chiosina, la moria è dovuta al torrente in secca per anossia.

Con il termine anossia si intende la totale mancanza di ossigeno. Sembrerebbe questa la motivazione legata alla moria di pesci avvenuta nel torrente Chiosina, non lontano dal Parco delle Carpugnane di Calenzano, in provincia di Firenze. L’allarme è stato lanciato dalla Protezione Civile, con il timore che il disastro fosse scatenato dallo sversamento di idrocarburi nelle acque del torrente.

Tuttavia, dalle prime analisi dei campioni prelevati e portati in laboratorio, sembrerebbe che non ci siano tracce di idrocarburi. A procurare la moria generale degli animali sarebbe stata la mancanza di ossigeno, per via di un torrente in secca da troppo tempo, data la siccità e la presenza di sfalci vegetali che hanno assorbito il poco ossigeno disponibile nel letto del fiume.

Un tragico evento vicino Firenze: moria di pesci in un torrente in secca

Il personale Arpat, una volta effettuato il sopralluogo, ha concluso la vicenda definendola una fatalità che si sarebbe potuta evitare, ma non smette di indagare. E pensare che il Consorzio di Bonifica aveva effettuato, solo poche settimane fa, lo sfalcio della vegetazione invasiva. Gran parte degli sfalci, però, specie di quelli tagliati a riva, sono finiti all’interno del torrente, consumando ossigeno.

La decomposizione del materiale vegetale ha prodotto il consumo di ossigeno, già fortemente ridotto a causa della siccità e della poca acqua disponibile nel letto del fiume. I poveri pesci, dunque, sono morti soffocati, non avendo il giusto ricambio di acqua. Ora sta al Comune occuparsi di bonificare l’intera area, rimuovendo tutte le decomposizioni vegetali accumulatesi in acqua.

Scattano gli accertamenti per capire le cause della morte degli animali

Occorre ripulire il corso d’acqua e ripristinare la salute dell’ambiente. Inoltre, occorre agire tempestivamente, cercando di salvare gli esemplari di pesci ancora vivi. Su richiesta di Arpat, è intervenuta anche la Polizia della città metropolitana di Firenze. Saranno prelevati dei campioni di pesci, i quali saranno sottoposti alle analisi in laboratorio in un istituto zooprofilattico, in modo tale da determinare con certezza le cause della morte.

Purtroppo, non è l’unica moria di pesci avvenuta nelle ultime settimane, casi del genere, infatti, si susseguono di continuo. Uno sfregio alla natura determinato da tanti diversi fattori, nella maggior parte dei casi, scatenati dalle attività antropiche. Avevamo parlato, ad esempio, della moria di pesci al largo della costa francese, causato da un peschereccio olandese.

Oppure, la tragica moria di pesci in Giappone, determinata dalle radiazioni della centrale di Fukushima. Senza contare la strana sorte accaduta ai pesci di un lago inglese, morti per lo stesso motivo del fiume toscano, ossia per mancanza di ossigeno, un fenomeno sul quale gli esperti stanno ancora indagando.