Supermercati, quando ritroveremo tanti lotti di acqua frizzante

E’ oramai nota a tutti la crisi che ha colpito la distribuzione di acqua causata dagli altissimi costi di Co2. Ecco quando potremmo ritrovarla nei negozi

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Bottiglia d’acqua frizzante (Foto di Foulon Richard da Pixabay)

Sembra di vivere in un film apocalittico: l’acqua frizzante è sparita dagli scaffali dei supermercati e, quelle poche che ci sono, hanno prezzi inaccessibili per molto. Una crisi causata soprattutto dalla scarsa disponibilità di anidride carbonica che sta mietendo molte vittime tra le aziende italiane. Queste, addirittura, hanno dovuto anche fermare la produzione.

Non bisogna dimenticare, infatti, che la maggior parte delle acque gassate viene addiziona l’anidride carbonica tramite un processo denominato carbonatazione. Addirittura la società “Acqua Sant’Anna”, nelle settimane scorse settimane, ha annunciato lo stop alla produzione fino a fine agosto. Il motivo? La scarsità di produzione di CO2 e il costo eccessivo. Ma si tratta di un potenziale problema che può colpire tutte le bibite gassate.

Quando tornerà l’acqua frizzante nei supermercati?

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Cilindro di anidride carbonica (Foto di Hans da Pixabay)

I piccoli supermercati, come ammesso da Carrefour Express, in questi giorni stanno trovando tantissime difficoltà nel rifornirsi d’acqua frizzante, confermando quando precedentemente annunciato da Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato di “Acqua Sant’Anna”, che rappresenta il 30 % della produzione totale.

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Il numero 1 dell’azienda di Vinadio ha sottolineato come la CO2 sia introvabile e che tutte le aziende si trovano nella stessa situazione. Un problema molto grave che si unisce ai rincari delle materie prime e alla siccità che colpisce le fonti. Di conseguenza l’acqua frizzante scarseggia ed è sempre più difficile da trovare.

Ma non è una novità visto che questa emergenza, in parte, esiste già dalla fine dello scorso anno ma le aziende decisero di tamponare la situazione pagando di più la fornitura di CO2. Bertone ha infatti sottolineato che “le aziende di CO2 ci spiegano che preferiscono destinare la produzione al comparto della sanità, saremmo disposti a pagarla di più anche se già costava carissima ma non c’è stato verso di fare cambiare idea ai nostri fornitori. Così l’acqua gasata rischia di finire: una volta finiti gli stock nei magazzini di supermercati e discount, non ci saranno più bottiglie in vendita”.

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Ma non solo perché poi il numero uno di “Acqua Sant’Anna” ha evidenziato come i problemi relativi ai costi dell’anidride carbonica: da 3 mila euro, fino a 21 mila. Ad oggi è molto difficile sapere quando questa crisi terminerà ma Bertone ha dichiarato che la sua speranza è che finisca a settembre, senza però aver nessuna certezza.