Plastica, come possiamo ridurre i rifiuti in casa?

L’uso smodato della plastica nel quotidiano può essere ridotto grazie a delle accortezze che offrono un doppio vantaggio: ecologico ed economico

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Packaging (Foto da Canva) – Ecoo.it

La plastica è ovunque. Sia sotto forma di prodotto industriale che di rifiuto. Ed è difficile implementare un modello di economia circolare con mole di plastica da smaltire e riciclare ogni giorno. La plastica è un composto industriale che si decompone in decenni, se non centinaia di anni, dipendentemente dalla lega con cui è stata prodotta. E non si creda che sia stata salvifica la sostituzione della plastica monouso classica con quella biodegradabile. Senza dubbio è un aiuto. Tuttavia le stesse ricerche scientifiche non concordano pienamente sui tempi di decomposizione della plastica biodegradabile. La quale, anche se a partire da fibre naturali, potrebbe continuare ad invadere gli oceani per molto tempo.

Da non sottovalutare la questione bottiglie di plastica per i liquidi, in particolare per l’acqua. L’Italia, nonostante l’ottima qualità della materia prima, è tra i Paesi che consumano una quantità maggiore di acqua in bottiglia pro capite. E sembra proprio che non ci sia modo di liberarsi di questa consuetudine. Le bottiglie di plastica sono composte da un materiale chiamato polietilene tereftalato, abbreviato come PET. Essa è anche una certificazione di una certa qualità della plastica che si decompone ad altissime temperature, stimate circa sui 450 gradi, in modo da essere utilizzabile come contenitore industriale per cibi e bevande.

Il riciclo della plastica

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Inquinamento (Foto da Canva) – Ecoo.it

Il PET, che viene impiegato maggiormente nella confezione di bevande industriali, compresa l’acqua, ed in parte minore per la confezione di alimenti, può essere riciclato attraverso una complessa filiera di trasformazione nei centri di riciclaggio. Con la conseguenza di una spesa pubblica non da poco ed anche una difficoltà nello smaltimento completo delle mole di materia che arriva nei centri di riciclaggio. Per cui inevitabilmente una buona parte di quella plastica finisce per inquinare il mare. Discorso simile al PET si fa per il packaging, di cui i prodotti industriali sono ormai pieni. Senza dubbio è una forma di salvaguardia dell’integrità del prodotto, ma si può optare per altre scelte di consumo.

Come ridurne l’utilizzo

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Mare inquinato (Foto da Canva) – Ecoo.it

Per rendersi conto di quanta plastica venga consumata quotidianamente è sufficiente controllare il contenitore della spazzatura differenziata, che si riempie a velocità impressionante. Per ridurne l’utilizzo, si possono fare delle spese oculate. Innanzitutto si possono scegliere i prodotti alimentari da banco o al mercato, che sono avvolti da carta e non da plastica, come la maggior parte della merce che si trova sui banchi del supermercato. Alle bottiglie di plastica si può prediligere quelle di vetro. Se non si può rinunciare all’acqua frizzante si può optare per l’installazione di un apparecchio domestico per la purificazione dell’acqua e per l’aggiunta di Co2. Ed infine, imparare ad utilizzare saponi alla spina, i cui contenitori, con il vuoto a rendere, con creano mai rifiuti di plastica e possono essere utilizzati praticamente all’infinito.