Pinguino imperatore, il suo habitat è sempre più in diminuzione

Scioglimento ghiacci antartide
Lo scioglimento dei ghiacci è causa dell’estinzione dei pinguini (Adobe Stock) – ecoo.it

 

Il pinguino imperatore rischia di andare incontro all’estinzione. Habitat sempre più in diminuzione, la situazione preoccupa gli scienziati.

Il lento ma progressivo scioglimento dei ghiacciai, che abbiamo più volte sottolineato esser causato dal riscaldamento globale, sta mettendo in ginocchio flora e fauna di un’area a dir poco suggestiva del pianeta Terra: l’Antartide. Questo continente, nella fattispecie, continua a registrare una perdita sempre più massiccia delle sue distese di ghiaccio, al punto tale da aver toccato il minimo storico durante la scorsa stagione invernale.

Una deriva che rischia di mettere in serio pericolo tutte quelle specie animali che abitano questi luoghi freddi, e per le quali il ghiaccio rappresenta un’incommensurabile fonte di vita. La casistica dei pinguini imperatore, nella fattispecie, contribuisce a dare un’idea di quanto determinati fenomeni, provocati dal cambiamento climatico, siano assolutamente deleteri per la sopravvivenza di tali animali.

Il pinguino imperatore – il più grande di tutti i pinguini esistenti – starebbe vedendo drasticamente ridotta proprio quella porzione di habitat utilizzata dagli esemplari appartenenti alla specie per riprodursi.

Un recente studio condotto dal British Antarctic Survey e guidato dallo studioso Peter Fretwell, nella fattispecie, ha analizzato l’estensione del ghiaccio marino in Antartide proprio in corrispondenza di quei luoghi in cui i pinguini imperatore depongono le loro uova. I risultati della ricerca, come a breve sveleremo, hanno messo la comunità scientifica tutta di fronte ad un quadro tragico.

Antartide, lo scioglimento dei ghiacci riduce l’habitat del pinguino imperatore: una specie sempre più a rischio 

I dati raccolti da Peter Fretwell e dalla sua équipe di studiosi parlando chiaro (e, purtroppo, anche drammaticamente): nel novembre 2022 è stata registrata una perdita del 100% della concentrazione di ghiaccio marino proprio in quelle zone in cui il pinguino imperatore era solito riprodursi. Il riferimento, nella fattispecie, è alla parte orientale e centrale del Mare di Bellingshausen, dove sono state prese in esame ben cinque colonie della suddetta specie.

Pertanto, in assenza del ghiaccio sufficiente al pinguino imperatore per riprodursi, le previsioni della comunità scientifica non possono che indirizzarsi verso un solo, allarmante scenario: entro la fine del secolo, è estremamente probabile che il 90% delle colonie di pinguini imperatore risulti estinta.

In aggiunta a ciò, in un precedente articolo, avevamo anche messo in luce come l’innalzamento delle temperature e lo scioglimento dei ghiacci fosse assolutamente deleterio per la sopravvivenza dei cuccioli di pinguini. Durante l’ultima stagione riproduttiva, nella fattispecie, sono stati circa 10mila i cuccioli deceduti in corrispondenza del Mare di Bellingshausen, e per una motivazione che mette i brividi: i piccoli pinguini, a fronte del continuo scioglimento dei ghiacci,  non avrebbero avuto modo di sviluppare il piumaggio che sarebbe stato loro necessario per sopravvivere alle fredde temperature dell’Antartide.

Non vi sono dubbi, a fronte dei dati finora esposti, che il pinguino imperatore corra il rischio di andare presto incontro all’estinzione. La situazione del ghiaccio in Antartide – che solamente l’inverno scorso, come riportato nelle fotografie satellitari scattate da Copernicus Sentinel-2, raggiungeva i minimi storici – non può più essere ignorata. Ma la domanda che dovremmo porci, data la situazione catastrofica in cui il Pianeta si è venuto a trovare, è la seguente: è ancora possibile fare qualcosa per i pinguini imperatore?

Scioglimento dei ghiacci, è ancora possibile evitarlo? Cosa abbiamo il potere di fare da qui in avanti

Al pari dei pinguini imperatore, moltissime altre sono le specie che abitano il continente antartico e che rischiano di andare incontro all’estinzione. Nonostante alcune di esse abbiano dimostrato di sapersi adattare a condizioni di vita assolutamente distanti dalla norma (vedi il caso degli orsi polari che hanno preso dimestichezza col ghiaccio di acqua dolce), è innegabile il fatto che lo scioglimento dei ghiacci sia un problema che ci riguarda da molto vicino.

Cosa potremmo fare, nel concreto, per garantire lunga vita a specie animali quali i pinguini? Gli accordi di Parigi – che nel 2015 stabilirono che la temperatura media globale non dovesse superare gli 1,5° in più rispetto al periodo preindustriale – non starebbero dando i loro frutti, dato che la soglia posta in essere è già stata abbondantemente superata.

Ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera, implementare lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili, entrare in un’ottica consumistica che riduca all’osso gli sprechi e la mentalità dell’usa e getta: questi sono solamente alcuni degli accorgimenti che, nel nostro “piccolo”, potrebbero fare la differenza per i pinguini imperatore (e per molte altre specie).