Armadio sostenibile in poche mosse: come scegliere l’abbigliamento

La sostenibilità nella moda sta prendendo sempre più piede, ma per avere un risultato totalmente compatibile con il rispetto per la natura la rivoluzione ambientale deve partire anche dal nostro armadio: ecco in che modo.

armadio sostenibile
La rivoluzione sostenibile parte dal nostro armadio: ecco in che modo (Canva) – Ecoo.it

I molti stravolgimenti di cui è testimone l’ecosistema naturale hanno a che fare anche con le nostre azioni. Proprio per questo fare il primo passo verso uno stile di vita più consapevole e responsabile aiuta a partire con il piede giusto verso la sostenibilità, ma il percorso è molto lungo. In particolar modo il settore della moda negli ultimi anni si sta sempre più convertendo verso una moda sostenibile, che prevede l’utilizzo di fibre e tessuti naturali e una campagna anti-spreco molto spiccata.

Se le aziende e i più importanti brand si stanno muovendo in questa direzione, per fare in modo che il percorso verso la sostenibilità sia davvero completo dobbiamo aggiungere la nostra parte iniziando dall’intimità della nostra casa. Un esempio è proprio il nostro armadio, in cui tutto l’abbigliamento e gli accessori che lo compongono costituiscono un elemento chiave nella lotta contro lo spreco e per il rispetto ambientale. Di seguito, tutte le mosse utili per scegliere l’abbigliamento nel modo più sostenibile possibile.

Riciclo e spreco: dalle aziende al nostro armadio

Negli ultimi anni molti brand e aziende multinazionali nel campo della moda si sono schierate non soltanto a favore della sostenibilità, ma hanno abbracciato campagne di riciclo di abiti e vestiti per permettere loro di avere una seconda vita. Questo permetterebbe così di sensibilizzare i consumatori non soltanto verso un comportamenti anti-spreco, ma anche ad aiutare il prossimo e l’ambiente. Le discariche tessili sono sempre più comuni, soprattutto in paesi poveri dove lo smaltimento dei rifiuti comprende processi sempre più complessi.

Per questo, quando si tratta di moda sostenibile non sempre la pratica corrisponde alla teoria, sebbene le iniziative contro lo spreco stiano procedendo sempre più spedite. La maggior parte dei consumatori, infatti, sembra sempre più propensa ad abbracciare il concetto di rispetto e consapevolezza dell’ambiente. Un esempio lo dimostrano i numerosi tutorial sui social e sul web che hanno come argomenti comuni quello di ridare nuova vita ai capi o organizzare al meglio le proprie esigenze in fatto di moda.

Rispettare l’ambiente partendo dal proprio armadio: come fare

Partire dal proprio armadio, dunque, è il primo vero passo verso una visione eco-friendly che vede prima ancora delle aziende una nostra impronta sostenibile nel campo della moda. La missione principale è quella di cercare di dare nuova vita ai capi, evitando di gettarli e di aumentare l’inquinamento ambientale. In questo senso una delle prime mosse è infatti eliminare il vestiario in eccesso e di cui non abbiamo bisogno, o più comunemente definito come decluttering. Questa pratica consiste nell’eliminare tutti quei capi superflui che non usiamo più e che occupano solo spazio inutile (e inutilizzato) al fine di dargli una seconda possibilità. I famosi capi second hand sono tra le tendenze più in voga in questi ultimi tempi, soprattutto grazie ad app e siti web che permettono di venderli o di donarli ad altre persone che ne farebbero un uso differente.

Se invece non vogliamo separarcene, per un qualsiasi motivo che sia affettivo o pratico, possiamo sempre dare ai capi una seconda vita per uso personale. Molto spesso, infatti, troviamo in fondo all’armadio degli abiti che avevamo dimenticato di avere o dei vestiti che necessitano solo di qualche aggiusto sartoriale per essere nuovamente indossati e utilizzati. In questo caso, il nostro guardaroba fungerà da negozio di abbigliamento in cui poter trovare sempre nuovi abbinamenti da fare senza ricorrere al loro cestinamento o, peggio, all’acquisto di nuovi capi.

L’altra mossa verso un armadio sostenibile è infatti quella di non esagerare nello shopping ma fare acquisti con consapevolezza e all’occorrenza. Oltre che fare uno shopping responsabile, in cui la predilezione verso tessuti dalle fibre naturali e verso capi neutri da poter abbinare tra loro nelle varie stagioni permette una pratica anti-spreco. Infatti, leggere le etichette e la composizione tessile degli abiti è un passo verso la cognizione di ciò che stiamo acquistando, così come la scelta di capi di seconda mano o vintage favorisce le compere sostenibili.

Infine, la chiave di tutto risiede nell’organizzazione. Tutti questi passi verso la sostenibilità non possono essere possibili senza che di fondo non ci sia uno schema preciso di tutto ciò che possediamo, che ci occorre e soprattutto dei materiali di cui il nostro guardaroba è composto. Infatti, catalogare ogni capo e avere la consapevolezza di tutte le possibili combinazioni aiuta a tenere l’armadio più ordinato e a trovare subito ciò che si cerca. Una delle caratteristiche che accomuna un po’ tutti gli armadi è il loro essere spesso caotici, ma dividere l’armadio in varie zone in base ai vari tipi di capi è la strada giusta verso la consapevolezza prima di noi stessi e poi nei confronti dell’ambiente.