I pesci rossi sono amici dell’uomo anche se probabilmente vengono considerati di minor compagnia rispetto a cani e gatti. Sono comunque molto frequenti nell’ambito domestico. In particolare negli anni Ottanta e Novanta, quando a tutte le fiere o Luna Park si vinceva un pesce rosso. E spesso non viveva molto. L’iconica boccia tonda per il pesce è il contenitore più deleterio che esista. Il pesce rosso, nuotando sempre in senso circolare, subisce nella crescita una deformazione della colonna vertebrale, che lo porta a morte prematura.
Probabilmente chi vede i pesci rossi nelle vasche delle ville o dei parchi, dove lo spazio a disposizione è nettamente maggiore, si accorge facilmente che quegli animali, rispetto a quelli casalinghi, sono molto più grandi e sani. Uno degli aspetti principali per migliorare la qualità di vita di un pesce rosso è di inserirlo in un contenitore rettangolare piuttosto grande e capiente. L’acqua di rubinetto in cui il pesce nuota dovrebbe essere fatta riposare qualche ora prima di inserirla nel contenitore. In questo modo i sali minerali cadono e l’acqua è più salubre.
Pesci rossi, come riutilizzare l’acqua sporca
Un’altro dettaglio a cui stare attenti per curare il pesce rosso casalingo è la pulizia del contenitore, in particolare dell’acqua, che dovrebbe essere cambiata frequentemente. Così l’igiene dell’ambiente è garantito. Ma non serve gettare l’acqua sporca, è uno spreco. Forse in molti non sanno che l’acqua dei pesci rossi è un concime molto utile e nutritivo per le piante. Le sostanze rilasciate dall’animale possono arricchire la terra e rinvigorire la pianta. Questo specialmente dopo la potatura, quando le piante hanno bisogno di maggior energia per ricucire le ferite.
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Questo è un modo utile e sostenibile di riutilizzare l’acqua, che è uno dei beni più preziosi. Purtroppo la siccità sta aumentando, l’ambiente ed i cambiamenti climatici ne risentono, ed evitare al livello domestico lo spreco di acqua è fondamentale. Un contenitore per il pesce rosso dovrebbe contenere circa 5-7 litri di acqua, che andrebbero sprecati ogni due tre giorni. Invece utilizzandoli per irrigare le piante si fa un favore alle stesse, concimandole, ed alla penuria di acqua.