La protezione degli animali applicata anche alle scimmie di mare usate come giocattoli

La protezione degli animali è stata applicata anche alle scimmie di mare usate come giocattoli. Adesso si chiamano più esattamente “Skifidol di mare” e vengono importate dalla Cina. In ogni caso non bisogna dimenticare che il commercio di quelle che in realtà sono delle vere e proprie uova di crostacei obbedisce o dovrebbe rispondere a regole ben precise. Ma queste leggi vengono prese sempre nella dovuta considerazione? Domanda complessa, ma suscita attenzione l’intervento dei Nas di Milano, che hanno sequestrato 150.000 confezioni di scimmie di mare proposte agli acquirenti come giocattoli.

Un caso che ha destato scalpore, come quello degli animali usati vivi come portachiavi. Responsabile della commercializzazione delle scimmie di mare è la ditta Gedis, la quale ha risposto prontamente alle accuse che le sono state rivolte, affermando che si ha a che fare con un prodotto sicuro, la cui idoneità è stata certificata dall’Istituto di Sicurezza del Giocattolo. Evidentemente quest’ultimo non conosceva le norme imposte dal Ministero della Salute.
 
Forse qualcuno ricorderà, in tema di protezione degli animali, i cuccioli crudelmente chiusi nel bagaglio. Il senso della questione è sempre lo stesso: la tutela degli animali rappresenta un obiettivo importante da portare avanti. Spesso si mette in atto un atteggiamento superficiale che è da condannare: nelle confezioni si poteva rintracciare tutto ciò che serve per allevare le uova di crostacei, un simile criterio è deleterio per delle creature vive.
 
E non si tratta di certo solo di regole e definizioni per vivere a impatto zero, si tratta più che altro di contribuire alla costruzione di un mondo più attento alla conservazione degli equilibri naturali.