Un volo di linea della compagnia Garuda Indonesia si schiantò in un bosco nel 26 settembre del 1997 provocando la morte di oltre 230 persone.
Una tragedia senza precedenti quella avvenuta in Indonesia nella tarda mattinata del 26 settembre del 1997, quando un aereo di linea si schiantò nei boschi nei pressi di Buah Nabar, piccolo villaggio nel distretto di Sibolangit.
Sul velivolo, un Airbus A300 della compagnia Garuda Indonesia, partito dall’aeroporto di Giacarta e diretto a Medan, viaggiavano in totale 234 persone, di cui 12 membri dell’equipaggio: nessuna di loro, purtroppo, si salvò.
Indonesia, l’incidente aereo del 1997: 234 vittime
Il 26 settembre 1997 si verificò quello che ad oggi risulta essere il più grave incidente aereo mai avvenuto in Indonesia. Coinvolto nella tragedia il volo Garuda Indonesia 152 su cui viaggiavano 234 persone, tra passeggeri ed equipaggio.
Il velivolo era partito da Giacarta e sarebbe dovuto atterrare all’aeroporto internazionale Polonia di Medan. Durante le manovre di atterraggio, quando l’Airbus A300, si trovava nei pressi dei boschi di Buah Nabar, ai piloti vennero date le indicazioni per allinearsi alla pista da parte dei controllori del traffico aereo. Purtroppo, però, vennero fornite informazioni sbagliate generate dal fatto che i controllori stavano gestendo un altro aeromobile con lo stesso numero di volo (152).
A quel punto, si verificò un altro errore, questa volta commesso dai piloti, i quali sbagliarono le manovre relative alla direzione della virata dell’aereo che, purtroppo, scese di quota, al di sotto dell’altitudine indicata. L’aeromobile, pochi istanti dopo, finì contro alcuni alberi e si schiantò al suolo distruggendosi completamente.
Le squadre di soccorso, giunte sul posto dopo l’incidente, non poterono far altro che dichiarare la morte di tutte le persone a bordo.
Le inchieste sul disastro
Le indagini delle autorità competenti, avviate subito dopo la tragedia, accertarono che a contribuire al disastro furono, oltre all’errore dei controllori del traffico aereo e quello commesso dai piloti, altri due fattori: un malfunzionamento del GPWS (Ground Proximity Warning System), sistema elettronico che avvisa l’equipaggio su situazioni di pericolo, e la scarsa visibilità in zona dovuta al fumo generato dagli incendi boschivi che si erano registrati in quei giorni nell’area dove è avvenuto l’incidente.