Il Ministero dell'Ambiente salva l'ente per la gestione dei rifiuti: da febbraio 2012 riapre il SISTRI

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Il Ministero dell’Ambiente nella persona di Stefania Prestigiacomo, il suo più autorevole rappresentante, può dirsi soddisfatto per la battaglia vinta sulla gestione dei rifiuti: a febbraio 2012, infatti, vedrà la riapertura il SISTRI, ente pubblico che prevede un sistema di tracciabilità della spazzatura e che con la manovra di Ferragosto era dato per spacciato.

L’ente dovrebbe vigilare sulla corretta filiera della gestione dell’immondizia, interessandosi sia al riciclaggio dei rifiuti che allo smaltimento dei rifiuti stessi, affinché non vengano compiuti illeciti e tutto avvenga nella trasparenza più totale, avendo sempre cura della protezione dell’ambiente. Niente affari malavitosi, niente discariche abusive, ad esempio.  
Questo, almeno, in teoria: affinché tutto ciò riesca, infatti, va seguita una filiera molto rigida e ora le norme per garantire un basso impatto ambientale sono ancora più stringenti. Il problema, però, è che lo sono ancora di più per le aziende italiane, meno per le estere che comunque operano nel nostro territorio.  
Senza considerare che il sistema, così com’è attualmente impostato, risulta essere farraginoso e lentissimo, poco conciliabile con una visione di sviluppo sostenibile, con il rischio che per evitare l’inquinamento da rifiuti e per avere sempre coscienza del loro stato, il peso della burocrazia gravi eccessivamente sulle aziende ecosostenibili.