Gli animali nello spazio: una carrellata di quelli in orbita

[galleria id=”1103″]Gli animali andati nello spazio sono diversi. È piuttosto curioso passarli in rassegna in una carrellata di animali in orbita, scoprendo che non sono stati solo cani e scimmiette a visitare altre parti dell’universo, ma anche altre specie animali, come topi e insetti, piuttosto insolite, se le pensiamo rapportate ai viaggi spaziali. Fra le scimmie che sono passate alla storia per aver compiuto i viaggi più lunghi nello spazio non possiamo non ricordare Miss Baker, che fu capace di mostrare un’incredibile resistenza in orbita, a differenza dei moscerini. Siamo ancora negli Stati Uniti degli anni ‘40.

Lo spazio, il grande sconfinato universo, si appresta ad essere considerata anche un importante risorsa. In molti infatti si chiedono se lo spazio sarà la frontiera del futuro per quanto riguarda l’energia solare. Lo spazio ci offre la possibilità di entrare in contatto con i pianeti anche di recente scoperta, come Gliese 581 G, un pianeta simile alla Terra per le sue caratteristiche ambientali e per l’ecosistema che lo contraddistingue.
 
E nello spazio è andata anche la famosa scimmietta Ham nel 1961. Ancora prima, nel 1957, la cagnetta Laika entrò in orbita attorno al nostro pianeta con lo Sputnik 2, ma non riuscì a sopravvivere nella fase di rientro a causa del riscaldamento della cabina. Un viaggio di gruppo è stato quello che ha coinvolto i cani russi Belka e Strelka, assieme ad un coniglio e due topi, tutti a bordo dello Sputnik 5.
 
Ma nel tempo hanno compiuto il loro viaggio al di fuori del nostro pianeta anche ragni, pesci, mosche, tartarughe, api, vermi, lumache, gamberi, scorpioni, scarafaggi, farfalle. Di solito si è fatto ricorso a questi animali, non tenendo affatto conto del rispetto ad essi dovuto, perché tutti questi animali sono stati utilizzati per effettuare degli studi specifici, soprattutto per capire gli effetti dello stress che gli organismi viventi affrontano nella fase di decollo e nella fase di atterraggio.
 
È il caso di considerare questa scelta in modo poco responsabile come quella attuata relativamente agli animali usati vivi come portachiavi?