Germania, venuti a capo del perché dietro i cinghiali radioattivi

Nuove conclusioni da parte degli esperti sui livelli di radioattività riscontrati in alcuni cinghiali in Germania: i motivi del fenomeno.

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Cuccioli di cinghiale (Foto da Canva) – Ecoo.it

Proseguono gli studi sui cinghiali in Germania dopo che in molti esemplari è stato riscontrato un livello molto alto di radioattività. Una circostanza che ha fatto diminuire la caccia a questi animali provocando l’inevitabile sovrappopolazione in alcune aree.

Nelle scorse settimane, da un’analisi effettuata dagli esperti è emerso che a causare la radioattività perenne degli ungulati in questione sarebbero stati alcuni test nucleari effettuati durante lo scorso secolo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Ora si è giunti ad una nuova conclusione legata all’alimentazione di questi animali.

Cinghiali radioattivi in Germania: lo studio degli esperti

Nelle scorse settimane, uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università Tecnica di Vienna e dell’Università Leibniz di Hannover ha fatto chiarezza in merito agli elevati livelli di cesio radioattivo riscontrati in alcuni cinghiali in Germania.

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Un cinghiale (Foto da Canva) – Ecoo.it

Secondo gli esperti, la contaminazione derivava non dal disastro di Chernobyl avvenuto il 26 aprile del 1986, bensì da alcuni test nucleari svolti durante gli anni della Guerra Fredda su alcuni territori della ex Unione Sovietica. Le particelle, secondo l’analisi pubblicata su Environmental Science & Technology, delle esplosioni avevano contaminato il suolo e, di conseguenza gli animali, come i cinghiali ed i cervi che popolano l’area.

Con il tempo, i livelli di cesio radioattivi sarebbero scesi nei cervi, ma non negli ungulati che avrebbero messo in allarme la popolazione tanto da sospenderne la caccia ed il conseguente consumo della carne.

All’origine del problema un tartufo

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Cinghiale (Foto da Canva) – Ecoo.it

Ma cosa avrebbe contribuito a questo particolare fenomeno? Secondo gli studiosi, come riporta Euronews, il livello di radioattività nei cinghiali sarebbe salito così esponenzialmente per via della loro alimentazione: gli ungulati si nutrono di un particolare tartufo di cervo, un particolare tartufo non commestibile per l’uomo di cui sono molto ghiotti questi animali. I tartufi di cervo, che solitamente si trovano ad una profondità compresa tra i 20 ed i 40 centimetri, avrebbero assorbito le particelle dopo i test nucleari.

Sarebbe questo il motivo per cui, nonostante siano passati decenni da questi test effettuati nei territori dell’ex Unione Sovietica, ancora oggi vengono rilevati livelli di contaminazione nella carne di cinghiale.