Ex primario di urologia in pensione stermina la famiglia

L’ex primario di urologia di Teramo – Carlo Vicentini – in pensione da poco più di un mese ha sterminato la famiglia e si è tolto la vita

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Carlo Vicentini – Screenshoot video- Ecoo.it

Nella villetta di famiglia situata alla periferia de L’Aquila, precisamente in contrada Tempera, sono stati rinvenuti quattro cadaveri nel pomeriggio odierno durante l’ora di pranzo. La dinamica dei fatti suggerisce che la strage sia avvenuta durante la notte, con i corpi ritrovati in ciascuna delle rispettive camere.

A commettere l’omicidio – con una pistola regolarmente registrata – l’ex primario di urologia dell’ospedale di Teramo, Carlo Vicentini, in pensione da poco più di un mese. Le vittime sono state la moglie e i due figli, tra cui Massimo, il primogenito di 43 anni affetto da sclerosi multipla e ormai costretto all’utilizzo di un respiratore.

I primi rilievi

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Scena del crimine – Pixabay – Ecoo.it

Dai primi rilievi il cadavere della ragazza è stato trovato sotto il letto, come se avesse cercato di sfuggire all’aggressione perpetrata dal padre. Gli abitanti delle zone limitrofe e i parenti hanno riferito di non avere più avuto notizie della famiglia a partire dal giorno di mercoledì. Tra le vittime si annoverano il medico e la moglie Carla, insieme ai loro figli Massimo e Alessandra, quest’ultima di recente assunzione presso l’Asl di Teramo in qualità di dietista.

È stato riferito che Vicentini avrebbe lasciato un biglietto esplicativo riguardo il suo gesto. Secondo le indagini, l’ultimo accesso registrato sul WhatsApp del telefono della figlia Alessandra sarebbe avvenuto intorno alle 2 di notte tra mercoledì e giovedì. Le autorità stanno analizzando tutti i dispositivi mobili coinvolti nella vicenda.

Purtroppo nessuno dei vicini potrebbe indicare con certezza l’ora dell’omicidio suicidio. “Viviamo in una zona dove il rumore dei colpi può essere facilmente confuso – spiega un vicino nella villetta di fronte. Non abbiamo sentito nulla di particolare, pur notando che la casa del dottor Vicentini è rimasta chiusa per tutta la giornata di ieri“.

Nessuno si immaginava questa fine

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Carabinieri – Pixabay – Ecoo.it

Nonostante la sua formazione di medico, Vicentini non è riuscito a gestire la sofferenza causata dalle gravi condizioni del figlio, colpito da una malattia neurodegenerativa. “Carlo era un professionista straordinario – ha ricordato il legale di famiglia, Emilio Bafile, presente davanti alla villetta – ha sofferto molto per la situazione clinica del figlio e questa vicenda lo ha segnato profondamente. Purtroppo, la sofferenza è giunta ad un punto di non ritorno e ha maturato questa tragica decisione“.

Giovanni Vicentini, fratello dell’ex urologo Carlo Vicentini, era presente fuori dalla casa quando è stata scoperta la tragedia familiare. “Due giorni fa, Carlo mi aveva detto che la sua famiglia sarebbe partita per Tortoreto“, ha raccontato il fratello. “Ieri ho provato a contattarlo, ma senza ricevere risposta. Ho notato solo che le finestre erano chiuse, e ho pensato che fossero già partiti. Solo oggi, con l’uso di alcune chiavi di riserva, abbiamo aperto la porta e scoperto l’orribile realtà.

Carlo Vicentini, 70 anni, era un rinomato urologo all’Aquila. “Siamo sconvolti. Non riusciamo a comprendere questa tragedia“, ha dichiarato il direttore generale della Asl di Teramo, Maurizio Di Giosia. “Il professor Vicentini era un medico competente e stimato, nonché un uomo gentile, sensibile e sempre disponibile. Aveva lasciato il lavoro circa un mese fa, dopo aver svolto un lavoro eccezionale presso il nostro ospedale, nel reparto di urologia a gestione universitaria. Dopo il suo pensionamento, il reparto era tornato sotto la gestione ospedaliera, ma aveva continuato a operare secondo il grande lavoro da lui impostato. Era un medico molto richiesto sia in Teramo che in altre regioni italiane.”