Estrazione combustibili fossili: vengono utilizzate aree protette

Il nuovo report dell’organizzazione no profit tedesca “Leave It in the Ground Iniziative”, ha portato alla luce il numero incredibile di aree protette nel mondo dove sono presenti siti di estrazione petrolifera

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Attività estrattive (Foto da Canva) – Ecoo.it

Non solo petrolio, ma anche gas e carbone, che oltre a peggiorare i livelli di inquinamento e di emissioni di anidride carbonica, minaccia nei territori naturali. In Europa è un tipo di lotta ancora non così diffuso. Nelle zone sudamericane, in particolare Messico e Brasile, il contrasto tra le popolazioni indigene e le attività estrattive e minerarie porta ogni anno al decesso di centinaia di attivisti, che combattono per la tutela del proprio territorio e delle risorse ad esso annesse.

E questa mappa dell’organizzazione no profit tedesca leave it in the ground iniziative dà una conferma di quante aree protette in tutto il mondo siano contaminate da siti di estrazione di petrolio, gas e carbone. Purtroppo, ed incredibilmente, la situazione paradossale riguarda anche l’Italia, nello specifico il parco nazionale dell’Appennino lucano.

L’estrazione di combustibili fossili e l’energia rinnovabile

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Petrolio (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

È incredibile come in un periodo storico in cui non si sente parlare che di decarbonizzazione dell’energia e delle risorse, si sia scoperto che oltre 3000 aree protette a livello mondiale siano contaminate da attività estrattive. Esse, oltre a danneggiare il pianeta continuando a replicare le fonti di energia fossile che producono anidride carbonica in quantità enorme, sono responsabili anche di inquinamento prodotto durante le attività estrattive stesse, che minano fortemente le aree protette al livello mondiale. Dal report emerge come sono 641 le compagnie che guadagnano sulle attività estrattive nelle quasi 3000 aree protette. Con la conseguenza delle emissioni di 47,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Ed a questo punto ci si chiede come sia possibile che delle aree protette, dal nome stesso tutelate, possano ospitare delle attività così inquinanti. La risposta più ovvia è che il profitto nella maggior parte dei casi supera la tutela. Tuttavia non è spiegato in che modo sia stato possibile dare il benestare da un punto di vista legale.

Perché esistono le aree protette

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Miniera (Foto da Pixabay) – Ecoo.it

Le aree naturali protette sono un patrimonio fondamentale per il pianeta, istituito da varie organizzazioni mondiali che delegano ai vari stati la tutela e la preservazione dell’ambiente. È già noto come in Amazzonia queste aree vengano illegalmente depredate da spazi per allevamenti ed attività di estrazione mineraria. Tuttavia non è chiaro come in Europa, nello specifico in Italia, con tutti i piani di tutela dell’ambiente e del paesaggio, si possa portare avanti questo tipo di sfruttamento. Difatti le aree protette per definizione non dovrebbero essere mai trasformate in luoghi di sfruttamento commerciale. Ma a quanto pare dalla carta alla pratica si perdono molti passaggi.

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