Estinzioni a cascata: cosa sono e perchè non si possono evitare

Avete mai sentito parlare delle estinzioni a cascata? Ovvero la scomparsa correlata tra vari esseri viventi. Il problema? Non si possono evitare

Estinzioni a cascata perché non si possono evitare
Estinzioni a cascata (Foto Adobe – ecoo.it)

Si tende – di solito – a concentrarsi sull’estinzione di singole specie come “il panda rischia di estinguersi” o “i capodogli sono a rischio” o talvolta su gruppi come “gli insetti stanno per sparire”, ma raramente si considera l’effetto a cascata che l’estinzione di una specie può avere su altre specie ecologicamente collegate.

Per la prima volta, un modello creato dal Joint Research Center (JRC) dell’Unione Europea ha simulato come si evolveranno le estinzioni nei prossimi anni, tenendo conto non solo delle estinzioni primarie ma anche di quelle a cascata. I risultati, pubblicati su Science Advances, non sono incoraggianti.

Lo studio sulle estinzioni a cascata

Gli autori dello studio, Giovanni Strona e Corey Bradshaw, hanno utilizzato un supercomputer per creare una serie di modelli ecologici basati su diverse previsioni climatiche per i prossimi anni, dalle più ottimistiche alle più catastrofiche.

Strona e Bradshaw hanno creato un modello di simulazione delle estinzioni che utilizza 15.000 reti trofiche (o reti alimentari) per simulare il destino delle specie di vertebrati virtuali. Il modello tiene conto dei legami tra le specie, come ad esempio l’effetto su un predatore quando la sua preda si estingue, o come la deforestazione può influire su una fonte di cibo per un parassita. Questo è un primo tentativo di considerare le interconnessioni tra le specie nella simulazione delle estinzioni.

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I modelli confermano che la Terra sta attualmente vivendo la sua sesta estinzione di massa e che le previsioni finora fatte sui tassi di estinzione sono state troppo ottimistiche a causa dell’effetto domino causato dall’estinzione degli animali e delle piante. Secondo il modello, entro il 2100 ci saranno il 34% di co-estinzioni in più rispetto a quanto previsto dai modelli più pessimistici.

Il modello previsto dallo studio di Strona e Bradshaw prevede che entro il 2050 la Terra perderà tra il 6% e il 10% delle sue specie viventi e tra il 13% e il 27% entro la fine del secolo. In particolare, le previsioni per il 2100 che tengono conto dell’effetto cascata dell’estinzione prevedono un aumento del 34% delle estinzioni rispetto ai vecchi modelli che non tenevano conto della co-estinzione. In sintesi, questo studio dimostra che finora abbiamo sottovalutato l’impatto dei cambiamenti climatici sui tassi di estinzione delle specie.