Escherichia coli in Emilia-Romagna, divieti revocati: cosa è emerso

Ci sono sviluppi importanti in relazione all’allerta sulla presenza di Escherichia coli in Emilia-Romagna nelle acque che bagnano la Regione.

Un porto sul versante romagnolo
Un porto sul versante romagnolo (Pixabay)

Escherichia coli in Emilia-Romagna, nel corso degli ultimi giorni era sorto l’allarme in merito allo stato di salubrità di alcune zone adriatiche che bagnano la Regione. In particolar modo era stato il mare di Rimini a destare delle preoccupazioni non da poco, con anche altre aree sotto osservazione. Infatti anche Cervia, Tagliata (in provincia di Forlì e Cesena) e le località balneari comprese tra i due Comuni avevano subito il divieto di balneazione, su diretta disposizione delle autorità regionali. La situazione che riguarda la temuta Escherichia coli in Emilia-Romagna aveva causato della comprensibile apprensione, in particolar modo perché ci troviamo nel pieno della stagione estiva.

E la Riviera Romagnola vive molto del turismo nelle parti centrali dell’anno. Adesso sono arrivati degli aggiornamenti sulla questione Escherichia coli in Emilia-Romagna. Giunge infatti la notizia che le località interessate da questo grosso inconveniente hanno revocato tutti i divieti di entrare in acqua. E questo perché i valori riscontrati adesso risultano tutti quanti entro la norma. A farlo sapere è Irene Priolo, assessore all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna, che ha chiarito l’aspetto nel corso di una conferenza stampa appositamente allestita. Anche la provincia di Ferrara era rimasta coinvolta in ciò. Per fortuna c’è la conferma in merito al fatto che tutti i parametri adesso sono lontani dalla soglia di allarme.

Escherichia coli in Emilia-Romagna, perché ora è tutto sotto controllo

Il mare al tramonto
Il mare al tramonto (Pixabay)

Allarme che era arrivato nella giornata di giovedì 28 luglio 2022 da parte della ARPAE, ovvero la Agenzia Prevenzione Ambiente Energia dell’Emilia-Romagna, in 28 aree in totale. Ci si chiede come sia stato possibile che il batterio della Escherichia coli potesse contaminare in maniera così importante l’acqua del mare. La spiegazione fornita dalla stessa ARPAE fa riferimento ad una concomitanza di fattori climatici, ambientali ed idrologici definiti eccezionali, sommando i quali si è giunti temporaneamente ad una condizione di allerta.

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Va anche detto che il batterio della Escherichia coli è un tipico segno di elevata presenza di residui fecali in acqua. E sotto accusa c’è anche l’aumento della temperatura media sia delle acque salate che di quelle dolci, i cui effetti collaterali dannosi consistono pure in altri fattori come ad esempio l’invasione di specie aliene di flora soprattutto, come alcune specie di alghe infestanti che dalle nostre parti non si sono mai viste. Cosa che sta accadendo proprio adesso a livello preoccupante nelle acque del Po. Lo scarso ricambio delle acque porta a casi come l’aumento della carica batterica e del proliferare di entità estranee al loro interno.