Disastro Moby Prince: intercettazioni riaprono il caso della tragedia ambientale

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Il disastro del traghetto Moby Prince è riaperto. Sulla tragedia ambientale (e umana) accaduta a largo del porto di Livorno ben 20 anni fa (domani per l’esattezza sarà la ricorrenza) viene gettata nuova luce a causa della scoperta di nuove intercettazioni che farebbero emergere alcuni dati molto importanti. Tanto per raccontarvi brevemente cosa è successo quel 10 aprile 1991, il traghetto Moby Prince di proprietà della Navarma è entrato in collisione a poche centinaia di metri dal porto di Livorno con una petroliera, la quale ha provocato un incendio a bordo e riversato in mare tonnellate di greggio. Davvero una brutta storia, che merita un’autentica giustizia.

Un disastro ambientale e umano costato la vita a 74 passeggeri e 66 membri dell’equipaggio del traghetto e nel quale si è salvata solo una persona. Secondo le intercettazioni, ci sarebbero stati vistosi ritardi nelle operazioni di soccorso i quali avrebbero compromesso la sopravvivenza di alcuni passeggeri. Per farla breve, una maggiore tempestività avrebbe permesso a qualcuno di esserci oggi e raccontare l’accaduto.
 
Dopo vent’anni noi, familiari delle vittime, siamo disgustati, indignati, arrabbiati e da molto tempo non ci sentiamo tutelati dallo Stato. In certi momenti ci vergogniamo di essere cittadini italiani. Certamente non ci fermeremo” – racconta il figlio di una vittima. Sperando che si faccia presto chiarezza, e che in futuro il petrolio non provochi più tali disastri.