Deviano torrente per irrigare le vigne: “Uno scempio ambientale”

È un fatto accaduto sulle Dolomiti, dal quale un imprenditore agricolo non è rimasto impunito. Corso di un fiume deviato per irrigare i campi di prosecco

fiume deviato irrigare vigne prosecco
Fiume (Foto da Canva) – Ecoo.it

Il discorso è sempre lo stess, anche se si modifica le declinazioni e le aree in cui esso viene messo in atto. Il profitto individuale supera l’interesse ambientale della collettività. E questo non solo danneggia la cittadinanza, ma anche un equilibrio ed un ecosistema precedentemente instaurato. Questa volta si parla di un imprenditore agricolo, proprietario di ettari di uve glera per produrre il famoso prosecco, esportato in tutto il mondo, il quale ha deciso di trarre vantaggio da una risorsa pubblica quale il fiume Rio Monte di Stella, per creare un invaso, della capacità di circa sei mila metri cubi d’acqua, per irrigare i vigneti di sua proprietà.

Come se non bastasse il furto ai danni del settore pubblico, e dei soldi dei contribuenti, la zona in cui questo illecito è stato messo in opera, fa parte delle colline patrimonio UNESCO.

Il fiume deviato e la denuncia dei carabinieri

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Dolomiti (Foto da Canva) – Ecoo.it

Fortunatamente l’illecito è stato scoperto dai carabinieri forestali che hanno immediatamente denunciato il fatto. In seguito di indagini, è stato scoperto che i lavori di deviazione del fiume sarebbero stati fatti senza richiedere autorizzazione alcuna. La denuncia a carico dell’imprenditore è stata confermata sia per illecito di lavori sul suolo protetto senza autorizzazione, sia per il danno grave a livello ambientale che la deviazione del fiume ha provocato.

La produzione di prosecco e le speculazioni con danno ambientale

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Vigne (Foto da Canva) – Ecoo.it

Purtroppo anche la cultura enologica italiana risente di ampie fette di speculazione. Il prosecco è uno dei vini più richiesti all’estero, per cui gode di un mercato incredibile. Di conseguenza gli imprenditori, o almeno quelli che sono senza scrupoli, non hanno nessuna remora a ottenere finanziamenti di ampia portata da parte della regione e dello Stato per produrre questo vino, senza però aver stimato in precedenza la fattibilità dell’impresa, e la capacità di portare a termine l’obiettivo. Ed allora si inventa qualunque mezzuccio per poter centrare lo scopo. Ed è in questa dinamica che si inserisce il gesto illecito dell’imprenditore agricolo della provincia di Treviso.