Chernobyl, arriva un’allerta inquietante: di cosa si tratta

Tornano le preoccupazioni su Chernobyl: delle indagini condotte da Greenpeace smentiscono le rassicurazioni dell’Iaea sull’assenza di radiazioni nella zona di esclusione. Nel frattempo gli ucraini attaccano con i Droni la centrale nucleare

Chernobyl nuova allerta
(Pixabay)

La guerra russa-ucraina ha riportato al centro del dibattito la tragedia nucleare di Chernobyl, avvenuta nel 1986, anno in cui il quarto reattore della centrale nucleare esplose contaminando circa 150.000 kmq di territorio. Tutt’oggi, la zona circostante la centrale nucleare è contaminata ed inabitabile.

Nonostante fosse inagibile, la Russia nelle prime settimane di guerra ha conquistato la centrale e scavato trincee e rifugi dentro e nei dintorni della zona rossa. La zona ad ovest delle rovine nucleari è altamente tossica, ma la Russia ha disposto 600 soldati, i quali molti si dice abbiano avuto bisogno di cure mediche. E’ stata una squadra di Greenpeace Deutschland, con l’assistenza di scienziati ucraini, a visitare Chernobyl e valutare gli effetti della permanenza sui militari russi. Laddove l’Iaea (International Atomic Energy Agency), l’insieme di esperti locali, ha smentito l’eccessiva pericolosità delle radiazioni, Greenpeace ha rilevato un’importante presenza di scorie nucleari.

Chernobyl: nuove preoccupazioni e nuovo allarme da Greenpeace

Chernobyl nuova allerta
(Pixabay)

Rafael Mariani Grossi, direttore dell’Iaea, aveva dichiarato l’assenza di pericoli gravi per ambiente e persone. Al contrario, secondo Thomas Breuer, l’esperto nucleare di Greenpeace Deutschland, l’Iaea manca di obiettività. Molto probabilmente l’Iaea non ha indagato a fondo: dal tour di misurazione di Greenpeace, durato 4 giorni, emergono livelli di contaminazione decisamente alti, anche nella zona toccata dalle truppe russe.

Gli scavi dei militari hanno esposto ulteriormente il terreno radioattivo, peggiorando i danni, visibili anche dalle immagini saltellitari del progetto “Chernobyl Study”, realizzato da McKenzie Intelligence Services e commissionato da Greenpeace Deutschland. Greenpeace ha preso in analisi 19 campioni prelevati dall’area delle trincee russe. Ha anche scoperto che le truppe hanno distrutto un database contenente importanti informazioni sulle aree contaminate e saccheggiato un laboratorio. Questo comporta un ritardo di decenni sul lavoro scientifico di gestione delle radiazioni. In questo caso, anche l’Iaea conferma le accuse.

Leggi anche: Inquinamento oceani: più plastica che pesci in acqua entro il 2050

L’autorizzazione del governo ucraino

Il governo ucraino ha approvato la missione indagatrice di Greenpeace per capire cos’ha comportato a livello territoriale l’invasione russa della regione e procedere con misure di sicurezza. Le dichiarazioni finora rilasciate da l’Iaea sono insufficienti e, come fa notare Greenpeace, il vicedirettore della società è Mikhail Chudakov. Quest’ultimo è stato per molto tempo dipendente della compagnia nucleare russa Rosatom: l’azienda russa che ha già venduto in Europa ben 18 reattori nucleari sparsi tra Finlandia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia. E’ nel suo interesse economico far passare come sicura l’energia nucleare.

Greenpeace Deutschland spiega come basterebbe notare i numerosi incendi nell’area circostante Chernobyl per capire che ancora è presente un alto livello di tossicità. Dopo decenni dalla tragedia, ancora vengono prodotti fumi radioattivi: scavare e smuovere il terreno porta in superficie radiazioni pericolose e aumenta l’inquinamento dell’area. Breuer sta lottando contro le parole dell’Iaea e della stessa Commissione europea, che promuovono l’energia nucleare e spingono affinché la sua produzione venga incrementata. Greenpeace vuole dimostrare la sua pericolosità mettendo davanti agli occhi di tutti i gravissimi danni causati un disastro nucleare. Shaun Burnie, altro esperto nucleare di Greenpeace Deutschland, spiega che soltanto attraverso una cooperazione scientifica nucleare si può far comprendere quali effetti derivano dal nucleare.

Leggi anche: Cactus, proteggono davvero dalle onde di pc e smartphone?

Gli stessi scienziati che operano sul territorio nello studio delle radiazioni, sono a rischio di vita a causa di mine russe e esplosivi antiuomo. Greenpeace non si trattiene dall’accusare la Russia di grave disinteresse nei confronti della scienza e dell’ambiente. Gli ucraini stanno cercando di mettere in sicurezza l’area intorno a Chernobyl.

Attacchi russi alle centrali nucleari: gravi pericoli in vista

E mentre Brauer avvisava che senza la protezione di Kiev, le basi di armi nucleari possono diventare bersagli di attacchi, causando problemi ancora più gravi, da Zaporizhzhia arriva la notizia di un attacco russo alla centrale nucleare più grande del mondo, Zaporpzhye. Vladimir Rogov, amministratore militare e civile della regione, ha spiegato che quattro attacchi non hanno portato danni a nessun reattore nucleare.

Attualmente la Russia sta controllando la parte meridionale e centrale della regione di Zaporozhye. Qui è presente anche la città di Energodar, dove risiede la centrale nucleare europea. Però, il centro amministrativo della regione, Zaporozhye, resta sotto il controllo dell’Ucraina.