Attenzione alle alghe marine tossiche: cosa causano

Negli ultimi anni le alghe marine tossiche, ovvero che producono tossine, sono notevolmente aumentate. Rappresentano un pericolo per la salute dell’uomo e dell’ambiente

Alghe marine tossiche
Alghe marine (Foto Adobe Stock)

le alghe sono una normale componente dell’ecosistema marino e non solo. Negli ambienti acquatici, infatti, come laghi, mari e oceani, il primo livello della catena alimentare è rappresentato principalmente da organismi come le alghe. Il nome alghe raggruppa tutta una serie di organismi diversi, da quelli unicellulari più semplici, a quelli pluricellulari più complessi. Molte specie sono accomunate dal fatto di ricavare energia dalla fotosintesi.

Durante gli ultimi decenni la diffusione di alghe marine è notevolmente aumentata per diversi fattori e con loro è aumentato anche il rischio che queste specie costituiscono per l’uomo e per l’ambiente. Alcune di queste alghe, infatti, producono tossine e per questo sono tossiche.

I pericoli legati alle alghe tossiche

Alghe marine tossiche
Alghe marine (Foto Adobe Stock)

Si stima che circa il 2% delle specie di alghe conosciute può rappresentare un pericolo per la salute dell’ambiente, dell’uomo e degli animali. Questo perché alcune specie di alghe sono in grado di produrre tossine, potenzialmente pericolose per molti organismi, uomini inclusi.

Il problema alla base delle alghe tossiche è la loro sempre maggior diffusione. Sebbene infatti le alghe tossiche esistano da sempre, negli ultimi decenni si è osservato un loro aumento esponenziale. I motivi sono diversi. Alcuni naturali, altri legati all’azione dell’uomo. Un ruolo importante è anche svolto dal cambiamento climatico. La variazione di alcuni parametri delle acque di mare come temperatura e acidità favoriscono il proliferare di queste specie.

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Le tossine prodotte dalle alghe possono avere diversi impatti sulla salute umana. Questi sono legati sia al contatto diretto con le tossine durante la balneazione o la permanenza in spiaggia, sia legati all’ingestione di organismi marini esposti alla tossina, e quindi contaminati.  Pesci, molluschi e crostacei possono infatti cibarsi delle alghe o filtrare l’acqua contenente le tossine. La presenza delle tossine più note nei prodotti ittici è monitorata per legge in Italia così come in altri Paesi.

Con particolare attenzione nel nostro paese viene monitorata un’alga chiamata Ostreopsis ovata, in quanto sono stati osservati negli anni diversi casi di disturbi riconducibili a quest’alga tossica diffusa nel Mediterraneo. Gli effetti sulla salute umana sono stati osservati solo durante fioriture molto intense e in presenza di forte vento e correnti che portano le tossine a riva e le disperdono nell’aria.

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Tra i sintomi più diffusi troviamo disturbi respiratori, mal di testa, nausea, vomito e diarrea. Sono stati osservati anche irritazione degli occhi e della pelle, febbre, aritmie e debolezza. In linea di massima questi disturbi scompaiono spontaneamente  dopo 24-72 ore senza ulteriori complicazioni. Se si dovessero aggravare dopo aver lasciato la spiaggia o dovessero perdurare è meglio rivolgersi al medico o al pronto soccorso.