Aspirina nelle piante: quando si può e effetti collaterali

L’aspirina è uno dei medicinali più diffusi al mondo per le sue tante proprietà benefiche. Proprietà dovute dall’acido acetilsalicilico che ne è il principio attivo, ovvero un derivato dell’acido salicilico. Questo è un prodotto naturale che si trova nelle cortecce dei salici e di altri alberi. E proprio questo rende l’aspirina un toccasana per dolori e raffreddori.

Ma non solo l’essere umano perché l’aspirina è usata anche per curare le piante che, grazie alle sue caratteristiche, ne favorisce la crescita, la protegge da parassiti e funghi e favorisce la riproduzione per talea. Sebbene la scienza abbia dimostrato le sue ottime capacità anche sulle piante, non bisogna abusarne perché non mancano le controindicazioni.

Aspirina, tante controindicazione sulle piante

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Una serra (Foto di Your coffee donations and likes are appreciated da Pixabay)

Come detto l’aspirina grazie all’acido salicilico è un ottimo aiuto per la crescita delle piante. Ma anche per proteggerle dagli insetti. Come nell’uomo, anche nella natura, questo medicinale rafforza il sistema immunitario. A dimostrarlo sono stati gli studiosi dell’Università del Rhode Island che hanno testato in prima persona gli effetti benefici dell’asprina – sciolta nell’acqua – sui loro orti. Il risultato ha sorpreso tutti: 3 aspirine sciolte in 11,5 litri spruzzati ogni tre settimane hanno prodotto piante più sane rispetto a quelle di controllo.