Animali in casa: le regole condominiali che tutti devono sapere

Circa 20,3 italiani hanno in casa almeno un animale domestico che sia cane o gatto. Ma quanti se ne possono tenere in contemporanea per la legge?

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Animali domestici (Foto di huoadg5888 da Pixabay)

Con il termine animale domestico si intendono tutti quegli animali che con i quali gli esseri umani vivono in compagnia. Ovvero i cosiddetti animali da compagni o d’affezione e per loro, in Italia esistono due leggi che contengono le norme principali. La prima è la “Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo” del 14 agosto 1991, n 281. La seconda invece è la legge ordinaria della Repubblica italiana emanata per la tutela degli animali, nonché legge n 189 del 20 luglio 2004.

Gli animali considerati d’affezione sono, poi naturalmente, legati ad alcuni vincoli. Su tutti i divieti di abbandono, produzione, macellazione, importazione ed esportazione a fini alimentari di trasporto, stoccaggio. Ma anche di utilizzo in spettacoli e manifestazioni pericolose e degradanti. Senza dimenticare che poi questi devono essere iscritti all’Anagrafe canina o felina ed essere dotati di microchip (solo per i cani). Ma quanti animali si possono avere in casa?

Il numero massimo di animali in casa

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Cane e gatto (Foto di StockSnap da Pixabay)

E’ un dato noto che, a seguito del lockdown del 2020, molte famiglie hanno deciso di adottare un cane o gatto sia perché era uno dei desideri della famiglia, ma anche per avere una scusa per uscire di casa nonostante i divieti di allora. Ma quanti animali si possono avere in casa senza disturbare la quiete dei vicini e del condominio (soprattutto se lasciati da soli). La legge italiana impone un limito massimo di animali?

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E’ bene dire subito che la Legge italiana non pone limiti sul numero massimo di animali che si possono tenere in casa. Nemmeno il condominio può imporre un tetto massimo, sebbene esista una condizione particolare: in caso di consenso di tutti i condomini, si può decidere di stabilire una quantità massima. Si tratta però di una clausola che un giudice potrebbe annullare facilmente in caso poi di pareri contrari.

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Di conseguenza non esiste un numero massimo ma esiste una condizione fondamentale che i cani e gatti presenti possano vivere in libertà e in spazi consoni al loro benessere. Se queste prerogative non dovessero essere rispettate il padrone potrebbe essere condannato per maltrattamento di animali perché sarebbero tenuti in condizioni di sovraffollamento. La multa è anche molto cara e può arrivare fino a un anno di reclusione e al pagamento di un’ammenda da 1000 a 10.000 euro, più la confisca dell’animale domestico.