Bonobo “piangono” come i bambini: vogliono ricevere conforto

Un atteggiamento che si associa unicamente agli esseri umani, viene messo in pratica anche dai bonobo, il perché è incredibilmente sorprendente

Atteggiamento consolatorio Bonobo
Bonobo (Foto Pixabay)

Quando accade qualcosa di brutto, un litigio, una situazione spiacevole o si è soggetti a grande stress la maggior parte delle persone cerca conforto negli amici o in generale da chi hanno di più caro. Può essere programmato, nel senso che in piena coscienza si decide di cercare qualcuno pur di alleviare il proprio dolore ed essere confortati, in altre situazione è semplicemente l’altra persona che si avvicina per eliminare la tristezza.

Anche gli animali a quanto pare amano essere consolati, sia che sia la “vittima” sia che sia il soggetto che si protrae verso di lei per porgere il proprio aiuto. Lo studio riportato su Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences, osserva da vicino il comportamento del Bonobo, togliendo l’esclusiva a quella che si credeva essere una caratteristica prettamente umana.

Bonobo “piangono” come i bambini per farsi consolare

Bonobo piangono come bambini per farsi consolare
Famiglia bonobo (Foto Pixabay)

A differenza degli animali gli esseri umani sono in grado di controllare, la maggior parte delle volte, i segnali emotivi che rivolgono a chi li circonda. Ma a quanto riportato dalla ricerca, non hanno più l’esclusiva su questo. Infatti le grandi scimmie, in questo specifico caso i Bonobo, sembrerebbero emettere un verso, molo simile a quando i bambini “piagnucolano”, per farsi consolare dopo un litigio tra simili, una situazione di stress o un brutto evento.

Per portare avanti lo studio sono stati osservati 40 Bonobo di due gruppi differenti, ospiti del santuario “Lola ya Bonobo” che si trova in Congo. Sono stati osservati in particolar modo tutti gli atteggiamenti che le “vittime” assumevano dopo un’interazione conflittuale, nello specifico quelli che rappresentavano il loro stato emotivo, come lo esponessero agli altri e come questi reagivano.

I risultati mostrano che la produzione di segnali pedomorfici da parte delle vittime (indipendentemente dall’età) ha aumentato le loro possibilità di ricevere consolazione” riportano sulla ricerca pubblicata “negli adulti, la produzione di tali segnali ha ulteriormente ridotto il rischio di una rinnovata aggressività da parte degli avversari“, aggiungendo che “questi risultati suggeriscono che i bonobo possono regolare in modo flessibile la loro segnalazione emotiva per influenzare l’esito degli eventi post-conflitto e che questa tendenza ha una traiettoria di sviluppo” concludendo “nel complesso, questi risultati evidenziano il ruolo potenziale che la comunicazione emotiva flessibile ha svolto nella socialità del nostro ultimo antenato comune“.

In pratica si è osservato che maggiore era il “piagnucolare” dei bonobi “vittime” e maggiore era l’intervento da parte dei loro simili per consolarli. Il comportamento consolatorio inoltre donava una situazione emotiva più che gratificante, alleviando lo stress nella “vittima”, aumento del legame tra quest’ultima e il suo consolatore e la diminuzione del compiere di nuovo gesti conflittuali.