Rifiuti tossici a Varese: sequestrata una discarica

[galleria id=”22″]In una notizia riportata di recente anche su La Nuova Ecologia, la Guardia di Finanza ha condotto un blitz in una discarica di Viggiù, alle porte di Varese, che non solo smaltiva rifiuti tossici provenienti dalla Svizzera ma era anche abusiva.

La discarica è stata ovviamente posta sotto sequestro. Ma il dato allarmante è che su una superficie di oltre 100.000 mq è stata rilevata la presenza di amianto, nichel e arsenico. Per ben otto anni, dal 2000 al 2008, è andato avanti questo traffico illecito che univa il Canton Ticino all’Italia e che ha permesso il trasporto illegale nel nostro paese di oltre 133.000 mq di materiale contenente rifiuti speciali e pericolosi sotto la generica dicitura di “sassi, ghiaia e pietre frantumate”. I rifiuti pericolosi, come in questo caso, contengono diverse sostanze nocive e per il loro smaltimento sono necessarie determinate cautele sia per quanto riguarda il loro trasporto sia durante la fase di smaltimento vero e proprio.
 
Ad esempio, per recuperare zone inquinate dall’amianto bisogna prevedere una fase di annullamento del materiale tossico attraverso la raccolta e l’isolamento dello stesso. Il pericolo amianto è rappresentato dalle fibre che disperse nell’aria possono essere respirate e diventare causa di diversi tipi di tumori. Di sicuro alcuni tipi di rifiuti non possono essere smaltiti nell’inceneritore. È di qualche giorno fa la notizia che a Colleferro, in provincia di Roma, venivano bruciati illegalmente rifiuti tossici nell’inceneritore. Un pericolo non solo per la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della salute pubblica, ma anche una truffa aggravata ai danni dello stato per una cifra superiore ai 60 milioni di Euro.
 
L.E.
 
Immagini tratte da:
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