Qualità dell'aria: Italia tra le peggiori in Europa

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La qualità dell’aria è fondamentale non solo in termini di sostenibilità ambientale, ma anche per ciò che riguarda la salute di tutti noi. Eppure spesso si tratta di una questione che viene trascurata, in quanto ci ritroviamo ad avere a che fare con delle misure che sono inadeguate a combattere l’inquinamento. Nemmeno il nostro Paese si distingue molto positivamente in questo senso. L’Agenzia Europea per l’Ambiente, un organismo dell’Unione Europea, ha presentato uno specifico rapporto sull’argomento, mettendo in evidenza che la qualità dell’aria in Italia risulta essere tra le peggiori in tutta Europa.

In particolare si sono prese in considerazione le concentrazioni delle polveri PM 10 e PM 2,5, che sono le più pericolose per la salute e si concentrano soprattutto nell’aria in prossimità delle città.
In base a questi dati per il nostro Paese non ci sono stati risultati eccezionali e questo per vari motivi. Secondo ciò che ha fatto notare la Confederazione Italiana Agricoltori, la causa del problema sarebbe da individuare in primo luogo nella cementificazione selvaggia, che negli ultimi dieci anni è riuscita a strappare 1,9 milioni di ettari destinati all’agricoltura.
Non dobbiamo pensare che la cementificazione eccessiva non abbia nessun effetto in termini di inquinamento dell’aria. Infatti gli esperti della CIA hanno fatto notare che un ettaro di terreno agricolo è capace di assorbire ogni anno due tonnellate di anidride carbonica e di produrre annualmente una tonnellata di ossigeno.
Venendo a mancare questa risorsa indispensabile costituita dal terreno agricolo, si hanno delle conseguenze negative anche sulla qualità dell’aria in Italia. Ecco perché sulla questione è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente Clini, che ha fatto presente: “L’Italia ha bisogno di una politica per la mobilità sostenibile che non abbiamo ancora. Ci sono dei luoghi dove registriamo un positivo miglioramento dei livelli della qualità dell’aria e altri casi in cui rimangono dei problemi legati prevalentemente al traffico“.
Il ministro inoltre ha spiegato: “Ci sono valori al di sopra dei obiettivi qualità dell’aria che come strategia di base richiedono una gestione diversa della mobilità, riducendo il traffico privato, potenziando i servizi pubblici e promuovendo le forme di mobilità alternativa, come l’uso di biciclette o l’auto elettrica“.