Proteste per il clima: uccisi due manifestanti in diretta, il killer è un avvocato in pensione – VIDEO

Un anziano avvocato americano accusato di aver ucciso due manifestanti per il clima a Panama: il video dell’assassinio in diretta.

Uccisi due manifestanti in diretta
Uccisi due manifestanti in diretta (Ecoo.it)

Bloccato nel traffico a causa di una protesta per il clima, un anziano avvocato in pensione non ha esitato a scendere dall’auto e imbracciare un’arma da fuoco, colpendo a morte due dei contestatori. Il tutto ripreso in diretta dalla televisione che seguiva la protesta e cercava di spiegare le ragioni dei manifestanti. I contestatori stavano protestando contro una proposta di contratto minerario multimilionaria, quando è avvenuto il fattaccio.

Due manifestanti per il clima uccisi a sangue freddo durante una protesta

Ex avvocato spara ai manifestanti
Ex avvocato spara ai manifestanti (Ecoo.it)

Come testimoniato anche dal recente arresto di Greta Thunberg, il livello di scontro all’interno delle manifestazioni per il clima si può anche alzare, ma sicuramente nulla poteva far immaginare quanto è successo a Panama. Kenneth Darlington, 77 anni, questo il nome dell’aggressore, non è nuovo ai casellari giudiziari: da quanto si apprende, in passato era stato trovato in possesso di un AK-47 e un M16.

Le sue vittime si chiamano invece Abdiel Díaz e Iván Mendoza: bloccavano la Panamericana, quando il loro aggressore si è fermato ed è sceso dall’auto. Secondo le testimonianze, si sarebbe diretto verso i contestatori, sottolineando che avrebbe personalmente posto fine alla protesta e impugnando una pistola. Quando è arrivato vicino a loro, ha chiesto di parlare esclusivamente con uomini.

Qualcuno si è avvicinato e ha iniziato a chiedergli se davvero avesse intenzione di sparare, nel frattempo l’uomo armato ha iniziato a smantellare il presidio e le barricate che i manifestanti avevano posto sul manto stradale, fatte in particolare di copertoni di automobili. Si è poi rivolto a chi gli aveva chiesto se davvero avesse intenzione di sparare, chiedendogli: “Vuoi essere il primo?”.

Le immagini scioccanti che stanno indignando il mondo

La situazione di grandissima tensione è degenerata in pochi secondi, senza che davvero nessuno potesse fare nulla per bloccare il 77enne, che da un momento all’altro ha alzato il tiro della sua pistola e ha colpito il primo dei due manifestanti. Si tratta di un giovane uomo con addosso una maglietta nera e un cappello blu, la vittima è caduta immediatamente a terra.

Mentre un altro uomo in rosso indietreggiava, si è potuto vedere Darlington aprire di nuovo il fuoco, colpendo apparentemente solo di striscio un manifestante che era un po’ defilato. Nelle immagini, si vede infatti quest’ultimo che si tiene la spalla, ma non sembra essere gravemente ferito. Invece, anche lui crolla al suolo sotto i colpi di arma da fuoco dell’ex avvocato, apparso letteralmente fuori di sé.

Altri filmati mostravano persone in piedi attorno ai corpi sulla strada, mentre il 77enne tornava verso la sua auto. Un testimone ha spiegato di avergli chiesto spiegazioni rispetto a cosa stesse accadendo e l’ex avvocato ha ammesso di aver ucciso un manifestante e di averne sicuramente colpito un altro. Da quanto si apprende, Abdiel Díaz è morto sul posto, mentre Ivan Mendoza poco dopo in ospedale.

Alcuni manifestanti hanno pensato di defilarsi e andarsene, mentre altri hanno sottolineato che avrebbero chiamato la polizia e poi proseguito nella loro protesta. Poco dopo l’arrivo delle forze dell’ordine, il 77enne, che convinto di essere nel giusto non aveva nemmeno provato ad allontanarsi, impugnava ancora la pistola. Arrestato, le foto di lui ammanettato in una stazione di polizia hanno fatto il giro del mondo.

I precedenti penali dell’ex avvocato

Dalle indagini è emerso che Darlington è un ex avvocato ormai in pensione da anni, con doppia cittadinanza americano-panamense: ora è accusato di omicidio e possesso illegale di armi. Ma risulta che nel 2005 era già finito nei guai. Come accennato in precedenza, infatti, le autorità locali avevano trovato armi, tra cui un AK-47 e un M16, nel suo appartamento a Panama City.

All’epoca dei fatti, l’uomo aveva tentato di difendersi, sostenendo la tesi che le armi facevano semplicemente parte di una collezione privata. I giudici accolsero quella sua tesi difensiva, per cui ben prima del processo in cui venne prosciolto, l’uomo era stato scarcerato. Ora per lui sarà impossibile giustificare il folle gesto compiuto.