Fusione dei ghiacciai: come avviene

Quali potrebbero essere le conseguenze della fusione dei ghiacciai e cosa avverrebbe se si fondessero totalmente.

Fusione dei ghiacciai
Fusione dei ghiacciai (Ecoo.it)

La fusione dei ghiacciai, nell’ambito del surriscaldamento climatico, è uno dei fenomeni più preoccupanti: sia l’Artide che l’Antartide, per tale ragione, sono costantemente monitorati dagli esperti. Nel caso della fusione, questa è motivo di preoccupazione per l’innalzamento del livello del mare e le implicazioni sulla biodiversità. Al contempo, preoccupa per le conseguenze sulla regolazione della temperatura globale.

Fusione dei ghiacciai: quali sono i motivi

Motivi della fusione dei ghiacciai
Motivi della fusione dei ghiacciai (Ecoo.it)

Va sottolineato come – nonostante giornalisticamente spesso si parli di scioglimento di ghiacciai – questo non è il termine corretto: in chimica, infatti, con il termine scioglimento si evidenzia uno stato particolare in cui una sostanza solubile, finita in un soluto, porta a una soluzione. In sostanza, lo scioglimento riguarda la bustina di zucchero che finisce nel caffè e dà origine a una bevanda zuccherata.

Nel caso dei ghiacciai si deve parlare più correttamente di fusione: facciamo riferimento al cambiamento di stato fisico da solido a liquido, ossia da ghiaccio appunto ad acqua, ed è facilmente immaginabile come questo avvenga per gli stessi motivi per i quali un cubetto di ghiaccio fonde più rapidamente in un bicchiere d’acqua. Ovvero, banalmente e sciaguratamente, i ghiacciai fondono a causa dell’innalzamento delle temperature dell’acqua.

Quali sono le conseguenze della fusione dei ghiacciai

Quali sono le conseguenze della fusione dei ghiacciai
Quali sono le conseguenze della fusione dei ghiacciai (Ecoo.it)

Negli anni, dopo fenomeni di fusione di ghiacciai, abbiamo assistito ai più assurdi dei ritrovamenti: dagli scarponi alle bombe. Il processo di fusione può anche comportare un passaggio dallo stato solido a quello vaporoso, ovvero alla sublimazione, un fenomeno che avviene purché coincidano determinate condizioni. La fusione dei ghiacciai ha addirittura portato al rinvenimento di cadaveri di persone delle quali si erano perse le tracce.

Ma la fusione dei ghiacciai ha soprattutto conseguenze gravissime per le correnti oceaniche, disturbando la densità dell’acqua e aumentando la temperatura degli oceani. Possiamo definire quanto avviene una sorta di effetto domino del quale non abbiamo compiutamente la consapevolezza. Senza dubbio, ne risentiranno la distribuzione globale dell’acqua e la biodiversità marina.

Ciò sarà in sostanza conseguenza di cambiamenti climatici significativi per il nostro ecosistema, soprattutto marino: uno dei risultati potrebbe essere il possibile collasso della Corrente del Golfo, con i risultati drammatici che ciò comporterebbe per l’emisfero settentrionale. Ben più rilevanti saranno in Europa le escursioni termiche stagionali, con inverni mediamente più freddi.

Come sarebbe il mondo se si fondessero tutti i ghiacciai

Come sarebbe il mondo se si fondessero tutti i ghiacciai
Come sarebbe il mondo se si fondessero tutti i ghiacciai (Ecoo.it)

Lo scenario è ampiamente catastrofista, ma non è da sottovalutare: la fusione totale del ghiaccio globale avrebbe impatti devastanti sulla catena alimentare marina, sulla pesca e sull’economia globale. Non è davvero più tempo di perdere tempo, ma è necessario agire per mitigare il clima e preservare l’equilibrio delicato delle correnti.

Va anche osservato che la fusione dei ghiacciai potrebbe provocare un forte innalzamento del livello del mare. Forse questa è la conseguenza che appare di più immediata intuizione, ovvero potremmo verosimilmente trovarci intere città costiere costrette a “migrare” verso le aree interne.

Ma già da oggi le conseguenze più disastrose potrebbero essere davvero legate al fragile sistema delle correnti marine, che possono subire conseguenze e cambiamenti climatici rilevanti e portare a catastrofici eventi.

Un ultimo punto riguarda il possibile riattivarsi di virus e batteri che sono ibernati, il cosiddetto permafrost, e che potrebbero tornare a colpire la popolazione globale. Secondo una recente ricerca, coordinata da un italiano, Giovanni Strona, del Joint Research Centre della Commissione Europea, un pugno di microrganismi potenzialmente pericolosi potrebbe causare danni significativi.