Porro infinito: i passaggi da seguire (risultato in poche settimane)

Il porro, dal nome scientifico di Allium Ampeloprasum è una pianta erbacea biennale molto comune in Galles. Non tutti conoscono i passaggi necessari per una corretta coltivazione.

porro coltivazione gambi
Porro – foto da pixabay – ecoo.it

Le foglie di questa pianta si raggruppano l’una sull’altra sino a formare un cilindro molto stretto simile ad un fusto. La corolla del porro è costituita da un insieme di piccoli fiori gialli e bianchidall’aspetto sferiforme. La fioritura della pianta viene alla luce dopo il secondo anno di coltivazione. Il porro è originario di Europa, Nord-Africa e Asia occidentale, la regione mediterranea.

Ad essere sfruttata per uso culinario sono le foglie verdi dell’ortaggio, mentre solitamente viene scartata la parte basale della struttura della pianta. Già conosciuto presso gli antichi egizi e romani, il porro è oggi una componente essenziale della cucina araba e maghrebina, in particolare le foglie. Oggi vediamo come sfruttare il porro nella sua interezza, con particolare riferimento alla parte basale, quella che viene solitamente scartata.

Porro infinito: come coltivarlo al meglio e sfruttare la parte basale 

La cosa fondamentale da sapere è che la parte basale del porro contiene in realtà una ricchezza incredibile. Da questa parte è possibile infatti ricavare un’altra pianta di porro. Vediamo allora quali sono i passaggi necessari per ottenere in pochissime mosse una nuova piantina di porro pronta per essere utilizzata in cucina. Innanzitutto, quando ti trovi a maneggiare il porro per la preparazione di un piatto, tieni da parte la sezione finale.

Porro coltivazione fiore
Fiore del porro – foto da pixabay – ecoo.it

Tagliala, e mettila da parte, poi continua con la preparazione del piatto che avevi in mente. Prendi un bicchiere e metti al suo interno la base del porro, quella che hai scartato. Riempi il bicchiere con dell’acqua senza esagerare, non devi infatti coprire la base del tutto. Attendi per qualche settimana assicurandoti di cambiare l’acqua del porro ogni due/tre giorni. Trascorse due/tre settimane otterrai delle nuove e rigogliose foglie pronte per essere utilizzate magari nella preparazione di un buon sugo.

Coltivare all’infinito il porro: da oggi è possibile. Basta un bicchiere

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Radici – foto da pixabay – ecoo.it

Trascorse le prime settimane necessarie alla crescita dell’impianto fogliare del porro, potrai decidere di continuare a farlo crescere semplicemente spostando la coltivazione della pianta dal bicchiere, coltura idroponica, alla terra. Munisciti di un vaso, riempilo con del terriccio assicurandoti di lasciare al centro lo spazio per trapiantare il porro, inserisci all’interno la base con le nuove foglie e copri con la terra tutt’attorno.