Plastica biologica: il problema del difficile smaltimento

Plastica biologica, è davvero “bio” come suggerito dagli esperti? Un recente studio ne ha messo in risalto il difficile smaltimento

plastica come smaltirla
Plastica nei mari (Adobe Stock) – ecoo.it

Moltissimi e sempre in aggiornamento sono i sistemi attraverso cui riadoperare le materie plastiche presenti all’interno delle nostre abitazioni, in assoluto le più difficili da smaltire in sede di raccolta differenziata. Dalle sorprendenti idee attraverso cui riciclare delle comuni bottiglie per l’acqua ai consigli per acquistare sempre meno imballaggi di plastica in sede di spesa al supermercato: ridurre il potenziale inquinante dei prodotti a base di plastica è una delle sfide che la comunità internazionale ha deciso di accogliere in materia di lotta la cambiamento climatico.

Negli ultimi anni, tra l’altro, sono stati sviluppati persino articoli e prodotti a partire da plastica biologica. Un materiale che, stando al suo originario intento, sarebbe possibile smaltire esattamente come accade per molti altri materiali biodegradabili. Una recente ricerca pubblicata dalla rivista Plos One, tuttavia, ne ha messo in dubbio proprio l’efficace smaltimento che, in verità, avrebbe dovuto essere la principale e più importante caratteristica della plastica biologica. Questo materiale, alla luce di quanto emerso, può essere considerato biodegradabile? Scopriamolo insieme.

Plastica biologica, è davvero “bio” come ci hanno sempre riferito? Il problema dello smaltimento

Prosegue a ritmi forsennati il pericoloso ed incessante scarico di tonnellate di plastica nelle acque dei nostri fiumi e mari. Quantità impressionanti che, stando alle stime, arriverebbero a costare al pianeta danni pari a circa 13 miliardi di dollari annui. Con l’invenzione della plastica biologica – un particolare tipo di materiale che avrebbe la fondamentale caratteristica di essere degradabile – il mondo della produzione della plastica pareva destinato ad intraprendere la strada di un cambiamento (quello più atteso e necessario).

danni causati dalla plastica
Sacchetto di plastica bio (Instagram) – ecoo.it

Eppure, un recente studio condotto da un gruppo di scienziati che fanno capo all’Università della California (San Diego) avrebbe messo in discussione l’effettiva capacità di smaltimento della plastica biodegradabile. Secondo la ricerca pubblicata sulla rivista Plos One, infatti, non tutti i componenti di queste bioplastiche si degraderebbero così rapidamente come abbiamo sempre creduto.

Nello specifico, mentre i tessuti a base legno o in cellulosa naturale, a contatto con l’oceano, verrebbero smaltiti nel giro di un mese, parecchie altre miscele e tessuti sintetici (tra cui l’acido polilattico, una delle più diffuse plastiche biodegradabili) riuscirebbero a sopravvivere intatti per oltre un anno. Quanto c’è di vero, dunque, quando si sostiene che le plastiche biologiche rappresentino la svolta in termini di smaltimento di materie plastiche? Gli esperti dell’Università della California, a tal riguardo, hanno espresso un parere che la dice lunga sul futuro che attende ciascuno di noi.

Bioplastiche, sono davvero la soluzione al problema? Cosa dicono i ricercatori

plastica quanto inquina
Bottiglie di plastica (Adobe Stock) – ecoo.it

Secondo i ricercatori che si sono occupati di analizzare i componenti delle più comuni e diffuse bioplastiche, è necessario stilare una netta differenza tra la degradazione che si osserva avvenire in laboratorio e quella che, all’opposto, avviene in un contesto naturale.

Una sostanza soggetta alla degradazione in un ambiente industriale potrebbe non dissolversi in un ambiente naturale“: questo è quanto osservato dagli esperti dell’Università della California, che hanno così riaperto il dibattito in materia di plastica biodegradabile, e del suo (presunto) efficace smaltimento.

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